“Ritratto di Regina”: Elisabetta II e il suo mito attraverso 60 scatti d’autore

Il documentario di Fabrizio Ferri illumina dettagli sconosciuti di un personaggio iconico

Un film di Fabrizio Ferri. Biopic, documentario, 90′. Italia 2022

Elisabetta II d’Inghilterra è stata una delle persone più fotografate del Novecento. Dalla sua incoronazione (1953), alla sua morte (2022) è stata ritratta da un ampio spettro di professionisti. Osservare la progressione della sua immagine è come ripercorrere un genere e un ampio capitolo della storia della fotografia. Per almeno mezzo secolo ogni informazione legata a Elisabetta II, refrattaria alle interviste, è stata veicolata dai colori dei suoi look ma soprattutto dalle foto ufficiali commissionate dalla famiglia reale. Esperta di tecnica fotografica, così come anche la figlia Anna, la regina si è dedicata con estrema cura al mantenimento di un’immagine rassicurante e insieme il più veritiera possibile.

 

Sono passati alcuni mesi dalla morte della regina Elisabetta II, l’8 settembre, ma sono in molti, nel Regno Unito e nel mondo, che ancora faticano a metabolizzare questa perdita. D’altra parte, the Queen è stata un personaggio immenso del Novecento, e il vuoto che ha lasciato sarà difficile da colmare.

Se vi sentite ancora toccati da quanto è successo, il documentario “Ritratto di Regina” di Fabrizio Ferreri, presentato in anteprima alla Festa del cinema di Roma, e in uscita questa settimana in sala, è un’ottima visione.

Il film permette allo spettatore di conoscere un’altra Elisabetta II, guardandola attraverso la lente, è davvero il caso di dirlo, e le parole dei grandi fotografi che nel corso degli anni sono stati chiamati a immortalarla.

Sullo schermo si susseguono così i ritratti formali e sofisticati realizzati da Cecil Beaton nel giorno delle nozze con il Principe Filippo, quelli meno solenni e più personali di Yousuf Karsh, gli scatti di Tony Armstrong-Jones.

Cinquant’anni di storia raccontati dalle fotografie e dalle parole di personaggi del calibro di Chris Levine, Brian Aris, Julian Calder, Jason Bell, John Swannell, David Montgomery. Attraverso i loro ricordi è possibile scoprire dietro le quinte e aneddoti inediti, dal modo con cui veniva preparato un set all’intervento del caso.

Oltre a questo, nel documentario ci sono i contributi di Isabella Rossellini, la donna che ha avuto il maggior numero di copertine nella storia dell’editoria, tra le più fotografate al mondo, e di Susan Sarandon, che ha incontrato personalmente la Regina, che parlano di Elisabetta II come donna piuttosto che come regnante.

Elisabetta II è stata una modella assolutamente unica, e davanti a lei anche i più grandi hanno provato imbarazzo e timidezza. Un modello e un punto di riferimento per la fotografia ritrattista, ma anche una sfida. E “Ritratto di Regina” ce la ricorda in tutta la sua grandezza.

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