Un film di Rawson Marshall Thurber. Con Gal Gadot, Dwayne Johnson, Ryan Reynolds, Victoria Paige Watkins, Ritu Arya. Azione, 118′. USA 2021
John Hartley è il più grande profiler dell’FBI ed è alle prese con un nuovo red notice, il mandato dell’Interpol per la cattura dei maggiori latitanti. Le sue ricerche lo catapultano in una rocambolesca rapina, durante la quale è costretto ad allearsi con Nolan Booth, fantomatico ladro di gioielli, per poter catturare una ladra di opere d’arte, Bishop, soprannominata “L’Alfiere”. I tre verranno trascinati in una grande avventura, loro malgrado, tra piste da ballo, prigioni isolate e giungle selvagge
Nomen omen, dicevano i latini. E questa volta anche il titolo di un film, invece di essere fuorviante, si è dimostrato quanto mai azzeccato. “Red Notice”, infatti, non è solo il codice con cui l’FBI identifica i maggiori ricercati al mondo, ma anche un alert rivolto al pubblico: attenzione, codice rosso!
Quella che è stata presentata come la produzione Netflix più costosa di sempre (quasi 200 milioni di dollari di budget), con protagoniste tre stelle di Hollywood molto amate come Dwayne Johnson, Ryan Reynolds e Gal Gadot non è altro che una action comedy senza alcuna originalità.
Un film ricco e sontuoso, con location belle e suggestive, ma decisamente povero sul piano narrativo e fiacco quanto a ritmo. Un’accozzaglia di generi che non si armonizzano tra loro e che faticano a coinvolgere chi guarda.
Gli sceneggiatori hanno cercato di proporre una nuova coppia comica fisicamente antitetica, diciamo una versione moderna e aggiornata degli iconici Bud Spencer e Terence Hill. Ma Johnson e Reynolds insieme non funzionano, non si completano. Anche Gal Gadot in versione “Wonder Woman” in abito da sera risulta sprecata. Lei è carismatica, affascinante, talentuosa come sempre ma il ruolo di Bishop la mortifica più che esaltarla.
C’è chi ha voluto definire “Red Notice” un incrocio tra “James Bond” e “Indiana Jones”, visti i ripetuti cambi di ambientazione e le scene di inseguimenti impossibili. Personalmente trovo il paragone azzardato e persino fuorviante. Perché questa storia – scontata, prevedibile, alla lunga persino noiosa – non ha niente, della potenza di quelle saghe!
Per continuare sull’onda dei proverbi o delle frasi celebri: Tanto rumore per nulla oppure Tanto fumo e poco arrosto. “Red Notice” non lascia traccia del suo passaggio, almeno per adesso. Visto il finale aperto è lecito infatti immaginare che non sia finita qui, e che Netflix abbia in mente un futuro per questo trio di ladri. La speranza è che si punti meno sulla spettacolarizzazione e più sull’approfondimento nella scrittura.