“Qualcosa”: Chiara Gamberale racconta i sentimenti in una favola

Un romanzo illustrato, di facile lettura, che però fa riflettere su temi importanti come la morte e la vita

Perché quando succedono cose troppo brutte, ci mettiamo un po’ ad accettarle, tanto che all’inizio non ci sembrano nemmeno vere. E mentre la testa prende tempo per capirle, il cuore ci diventa un pezzo di groviera. È così che succede.

 

La principessa Qualcosa di Troppo, fin dalla nascita, rivela di possedere una meravigliosa ma pericolosa caratteristica: non ha limiti, è esagerata in tutto quello che fa. Si muove troppo, piange troppo, ride troppo e, soprattutto, vuole troppo. Ma quando, per la prima volta, un vero dolore la sorprende, la principessa si ritrova “un buco al posto del cuore”. Com’è possibile che proprio lei abituata ad emozioni tanto forti, improvvisamente non ne provi più nessuna?

Smarrita, Qualcosa di troppo prende a vagare per il regno e incontra così il Cavalier Niente che vive da solo in cima a una collina e passa tutto il giorno a “ non fare qualcosa di importante”.

Grazie a lui, anche la principessa scopre il valore del “non fare”, del silenzio, perfino della noia: tutto quello da cui è abituata a fuggire. Tanto che, presto, Qualcosa di Troppo si ribella.

E si tuffa in Smorfialibro, il nuovo modo di comunicare per cui tutti nel regno sembrano essere impazziti, s’innamora di un Principe sempre allegro, di un Conte sempre triste, di un Duca sempre indignato e, pur di non fermarsi e di non sentire l’insopportabile “nostalgia di Niente” che la perseguita, vive tante, troppe avventure…

Fino ad arrivare in un misterioso luogo color pistacchio e capire che…

Chiara Gamberale, con “Qualcosa”, scrive una favola moderna per noi adulti. Affronta temi importanti come la morte, l’amore e l’amicizia utilizzando un linguaggio semplice che arriva dritto al cuore e porta a fermarsi, a pensare.

Il libro è una riflessione sulla nostra società, su noi tutti. Parla di quel vuoto che a ognuno è capitato di sentire, fosse anche una volta soltanto, e al modo con cui cerchiamo sempre di riempirlo, per evitare di pensare a ciò che realmente vogliamo e a ciò che ci fa soffrire.

“Qualcosa” è un romanzo particolare, illustrato, che si legge d’un fiato, con piacere, e a tratti dà davvero l’impressione di vivere in prima persona quel “troppo” e quella “noia” di cui si parla nelle pagine.

Geniale, a mio parere, l’invenzione di Smorfialibro – parodia di Facebook, lo avevate intuito? – che permette di mettere alla finestra i fatti propri.

La morale della favola è provare, per quanto complicato, ad accettare il vuoto che sentiamo dentro, senza doverlo per forza riempire, perché “è il puro fatto di stare al mondo la vera avventura”.

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