Dopo il bell’esordio dello scorso anno, “La piccola farmacia letteraria” – che potete trovare recensito su Parole a Colori -, Elena Molini torna “sul luogo del delitto”… è davvero il caso di dirlo.
Il suo “Piccola libreria con delitto“ è uscito il 6 luglio 2021 per Mondadori, e voglio premetterlo, mi è piaciuto persino più del precedente. Ma andiamo con ordine…
È passato qualche mese da quando la Piccola Farmacia Letteraria, il luogo in cui i libri si trasformano in rimedi per la tristezza, la paura e qualsiasi altro stato d’animo, ha aperto i battenti. Per la titolare Blu Rocchini le cose sembrano finalmente andare per il verso giusto: a Firenze la libreria è diventata un punto di riferimento e da poco è iniziata una nuova avventura, il gruppo di libroterapia del giovedì sera.
Ma ecco che una mattina all’alba, dopo una notte trascorsa passando da un locale all’altro come ai bei vecchi tempi, Blu riceve una telefonata. È la sua amica Rachele, che non sentiva da un po’ e ora ha un disperato bisogno di lei. Si trova nell’appartamento della sua ultima fiamma con accanto il corpo del ragazzo, un coltello conficcato nel fianco destro e tanto, tanto sangue attorno. «Non l’ho ucciso io» dice, e Blu non ha dubbi: è la verità.
La polizia e i giudici, però, non la pensano allo stesso modo e Blu decide di mettersi al lavoro per dimostrare l’innocenza di Rachele. Ma come si fa a scagionare chi sembra irrimediabilmente colpevole? Per fortuna, per risolvere il caso Blu può contare sull’aiuto dei più leggendari investigatori di sempre, protagonisti dei suoi libri preferiti.
Mettere mano a un sequel, quando il primo romanzo ha riscosso un certo successo, non è impresa facile. Il rischio di calcare troppo la mano su quello che il pubblico ha dimostrato di apprezzare, dando vita alla parodia di una storia, è sempre dietro l’angolo.
Ecco, Elena Molini non solo è stata bravissima a dosare gli elementi e mantenersi originale senza risultare eccessiva, ma a mio avviso ha anche gestito meglio il suo materiale di partenza, correggendo il tiro rispetto a “La piccola farmacia letteraria” e facendo quadrare quello che, prima, non andava.
Penso soprattutto agli “incontri” della libraia Blu – confusionaria, sul lavoro e soprattutto in amore, e pasticciona come ce la ricordavamo – con i personaggi dei suoi libri preferiti. Nel primo romanzo questa cosa mi aveva spiazzata, e soprattutto risultava poco coerente nell’economia della trama. Stavolta è perfetta, inserita benissimo, sensata.
“Piccola libreria con delitto” è un giallo contemporaneo giocato sui toni ironici della commedia. Nessuno dei due generi – la commedia e il giallo -, però, risulta sacrificato rispetto all’altro o maltrattato.
Le indagini di Blu per scagionare Rachele sono coerenti, il “versante crime” è intricato e ricco di colpi di scena, tutt’altro che banale o scontato (così come il colpevole). Altrettanto ben gestito il “versante leggero” della storia, le sedute di libroterapia del giovedì, le vicende di Blu e delle sue coinquiline, incontri e scontri della vita normale di un gruppo di stravaganti trentenni di oggi.
Il finale chiude il cerchio, per quello che riguarda il delitto, ma lascia invece tutte le porte aperte per un nuovo romanzo. E visto quanto è ben scritto e piacevole da leggere questo, speriamo davvero che prima o dopo arrivi.