Paul Beatty vince il Man Booker Prize con “Lo schiavista”

Una satira pungente sulla razza, la vita urbana e la giustizia sociale. Un’esplosione di comicità, provocazione e prosa brillante scritta da uno degli autori più audaci d’America. Dopo il National Book Critics Circle Award 2015, “Lo schiavista” di Paul Beatty si aggiudica anche il Man Booker Prize.

Lo scrittore afroamericano Paul Beatty.
Lo scrittore afroamericano Paul Beatty.

All’autore, nato a Los Angeles nel 1962, va a sorpresa quello che è il più prestigioso riconoscimento letterario di lingua inglese. È la prima volta che il premio viene assegnato a un americano.

Edito recentemente in Italia da Fazi, “Lo schiavista” è stato definito un libro provocatorio del calibro di alcuni grandi classici della letteratura. Secondo la storica Amanda Foreman, che presiedeva la giuria del Booker Prize, il libro “raggiunge il centro della società americana contemporanea con feroce umorismo, un’ironia tagliente che si può trovare nelle opere di Jonathan Swift o Mark Twain”.

IL LIBRO | “So che detto da un nero è difficile da credere, ma non ho mai rubato niente. Non ho mai evaso le tasse, non ho mai barato a carte. Non sono mai entrato al cinema a scrocco, non ho mai mancato di ridare indietro il resto in eccesso a un cassiere di supermercato”.

La storia di Bonbon inizia così. Nato a Dickens, un ghetto alla periferia di Los Angeles, il nostro protagonista è rassegnato al destino infame di un nero della lower-middle-class. Cresciuto da un padre single, controverso sociologo, ha trascorso l’infanzia prestandosi come soggetto per una serie di improbabili esperimenti sulla razza – studi pionieristici di portata epocale, che certamente, prima o poi, avrebbero risolto i problemi economici della famiglia. Ma quando il padre viene ucciso dalla polizia in una sparatoria, l’unico suo lascito è il conto del funerale low cost.

E le umiliazioni per Bonbon non sono finite: la gentrificazione (riqualificazione e rinnovamento di zone o quartieri cittadini, con conseguente aumento del prezzo degli affitti e degli immobili e migrazione degli abitanti originari verso altre zone, ndr) dilaga, e Dickens, fonte di grande imbarazzo per la California, viene letteralmente cancellata dalle carte geografiche. È troppo: dopo aver arruolato il più famoso residente della città – Hominy Jenkins, celebre protagonista della serie “Simpatiche canaglie” ormai caduto in disgrazia –, Bonbon dà inizio all’ennesimo esperimento lanciandosi nella più oltraggiosa delle azioni concepibili: ripristinare la schiavitù e la segregazione razziale nel ghetto. Idea grazie alla quale finisce davanti alla Corte Suprema.

INCONTRI D’AUTORE | A novembre Paul Beatty sarà in Italia per una serie di incontri con il pubblico. Il 17 appuntamento al Circolo dei Lettori di Torino, il 18 alla Scuola Holden, il 20 alla Triennale di Milano, in occasione di BookCity.





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