L’amore: mai argomento fu più cantato in letteratura, dal tempo dei poemi eroici e delle chanson de geste (Orlando e Angelica vi dicono qualcosa?) fino a oggi. Prosegue il filone anche Alessandro D’Avenia nel suo “Ogni storia è una storia d’amore”, edito da Mondadori.
Il libro propone un viaggio attraverso celebri storie d’amore – 36, per l’esattezza -, storie di poeti, scrittori, artisti e delle loro donne, riunite per cercare di rispondere a una domanda che da sempre attanaglia l’uomo: ma l’amore, alla fine, salva oppure no?
Nel libro si incontrano quindi, prima di tutto, una serie composita di donne, accomunate dal fatto di essere state compagne di vita di grandi artisti: muse, specchi della loro inquietudine e spesso scrittrici, pittrici e scultrici a loro volta, devote all’istinto di autodistruzione, assistenti oppure avversarie, anime inquiete, incapaci di trovare pace.
Ascoltiamo quindi la frustrazione di Fanny, che Keats magnificava in versi ma con la quale non seppe condividere nemmeno un giorno di quotidianità; ci commuoviamo per la caparbietà di Tess Gallagher, poetessa che di Raymond Carver amava tutto e riuscì a portare un po’ di luce nei giorni della sua malattia; ci lasciamo sconvolgere dalla disperazione di Jeanne Modigliani, ammiriamo i segreti e amorevoli interventi di Alma Hitchcock, condividiamo l’energia quieta e solida di Edith Tolkien.
Quello che D’Avenia cerca di fare è dipanare il gomitolo di queste storie d’amore, diversissime e, attenzione!, non necessariamente a lieto fine, e di intrecciare poi il filo che le unisce, dando una risposta alla domanda a cui accennavamo sopra.
Per farlo, parte da quello che è a tutti gli effetti l’archetipo di ogni storia d’amore: il mito di Orfeo ed Euridice, che comprende tutte le tappe di una storia – dal disamore all’amore stesso.
Riesce, lo scrittore, nel suo intento? L’amore salva oppure no? Non vogliamo anticiparvi niente – starà a ogni lettore trarre le sue conclusioni -, ma quanto meno “Ogni storia è una storia d’amore” trasmette passione e meraviglia per grandi artisti e donne del passato e del presente, e insegna a prendere in considerazione i sentimenti. Che sono già buoni risultati.