di Gianluca Bottiglieri
Altro che crisi: la medicina estetica continua a far segnare una crescita, forse più lenta che in passato ma costante. Lo conferma il presidente del Congresso Icamp 2016 Giuseppe Maria Izzo, che al termine dell’annuale appuntamento milanese ha tracciato un quadro sulla situazione di questo comparto in Italia, spiegando come “l’intervento di chirurgia estetica non è più un fattore di moda, ma ormai è diventato parte integrante delle abitudini di tanti uomini e donne del nostro paese, di ogni età e classe sociale”.
RICHIESTA IN AUMENTO | Come rivelato dai vari panel dell’evento ospitato presso l’Humanitas University di Rozzano si sta modificando la tipologia dei di soggetti che si rivolge ai medici estetici, e si nota anche una crescita sensibile di richieste di medicina estetica maschile. È ancora Izzo a sottolineare come “la tipologia dei pazienti è cambiata, in quanto ora anche un ceto medio-basso ha compreso l’importanza di essere in buona forma fisica e con la cute sana. Ormai i nostri interventi non sono più semplicemente dettati dalla moda o da un vezzo, ma costituiscono una componente socio-culturale della nostra realtà”.
GLI INTERVENTI PIU’ ESEGUITI | Gli interventi più eseguiti degli ultimi anni riguardano il fotoinvecchiamento e la correzione di inestetismi come rughe, lassità cutanea e macchie, e quelli legati alla correzione di smagliature e zone di accumulo di adiposità e cellulite. Un’attenzione non da meno è dedicata alla cura dei capelli.
ATTENZIONE AI CAPELLI | Fino a qualche tempo fa, i rimedi contro la caduta dei capelli sembravano essere totale appannaggio degli uomini, ma ora il trend è cambiato e così anche le problematiche. Oggi si stima che soffra di alopecia o generica caduta dei capelli una donna su quattro. E se il trattamento farmacologico e l’intervento chirurgico non rappresentano rimedi definitivi e sicuri, diversa è la percezione dei risultati che si ottengono grazie alle procedure messe a punto da Hairclinic, procedure basate sul protocollo della medicina rigenerativa per la ricrescita.
I PROGRESSI DELL’INDUSTRIA | Nella crescita della medicina estetica un ruolo di primo piano è stato svolto proprio dall’industria italiana, con le imprese di casa nostra che hanno raggiunto il livello delle concorrenti straniere sia per ciò che riguarda le apparecchiature che i prodotti come cosmeceutici e peeling chimici. Eppure, c’è un fattore sul quale si deve ancora cercare di intervenire.
LA GESTIONE DEL PAZIENTE | Dal Congresso milanese arriva un allarme, evidenziato in particolare dalla direttrice della Scuola di formazione ICAMP, Maria Albini. “Il 20% dei pazienti che si recano dal medico estetico resta scontento. La percentuale varia poi a seconda del trattamento eseguito, ma si tratta comunque di un dato eloquente. Non si parla di complicanze o malpractice, fortunatamente, ma di insoddisfazione del risultato ottenuto. Senza contare che l’insoddisfazione può degenerare, portando alcuni pazienti a sviluppare forme di depressione per non essere riusciti a ottenere quanto era stato promesso”.
SOSTEGNO PSICOLOGICO | Le cause di questa insoddisfazione sono diverse, soprattutto per gli interventi di chirurgia estetica “tradizionale”: si va da un errato impiego degli iniettabili che devono ripristinare dei volumi o correggere le rughe alla cattiva gestione delle speranze del paziente. Quest’ultimo, infatti, “deve essere inquadrato anche da un punto di vista psicologico: non possiamo creare aspettative errate. I pazienti di medicina estetica sono spesso soggetti che vivono un disagio dovuto a un inestetismo mal tollerato o che vogliono semplicemente vedersi più giovani, quindi non è corretto fare false promesse” ha concluso la Albini.