Un film di Marco Bellocchio. Documentario, 100′. Italia 2021
Il 27 dicembre 1968 Camillo Bellocchio, fratello gemello del regista Marco, si è tolto la vita, all’età di 29 anni. Oggi i fratelli superstiti – oltre a Marco ci sono Piergiorgio, Letizia, Alberto e Maria Luisa – ripercorrono quella tragedia insieme ad altri componenti della grande famiglia Bellocchio ricordando la vita e la morte dell'”angelo”: il risultato è una confessione collettiva imbevuta di rimpianto, eppure espressa con feroce e mai sentimentale lucidità. Un modo per il regista di restituire l’immagine di quel fratello che si sentiva invisibile accanto a personalità più forti e più affermate della sua.
Opera intima e personale, presentata fuori concorso al Festival di Cannes, “Marx può aspettare” di Marco Bellocchio è un docu-film, una sorta di analisi privata del regista che, attraverso una riunione pre-natalizia con la sua famiglia, racconta la sorte di Camillo, il suo fratello gemello, morto suicida a soli 29 anni, il 27 dicembre 1968.
Il 16 dicembre 2016 la famiglia Bellocchio si riunisce per un pranzo: sono presenti i fratelli superstiti Marco, Letizia, Piergiorgio, Maria Luisa e Alberto, insieme alle mogli, ai figli e ai nipoti. È l’occasione per scandagliare il passato, facendo rivivere la storia del fratello che si è tolto la vita, e ricostruendo anche una precisa epoca storica.
Riprese della famiglia nel 2016 si giustappongono a testimonianze storiche e materiale d’archivio personale, tra cui dei filmati in cui appare lo stesso Camillo Bellocchio, e a brani dei film di Marco – “I pugni in tasca” ma anche “L’ora di religione” e “Gli occhi, la bocca” – dove il fratello viene spesso evocato.
“Marx può aspettare” diventa l’occasione per fare i conti con il grande rimorso di tutti i Bellocchio, quello di non aver capito il disagio profondo di Camillo, uomo bellissimo e fragile, incapace di trovare il suo posto in una famiglia contraddistinta da personalità forti e autonome. Una storia personale, quindi, ma anche una riflessione universale sul dolore di chi rimane – estremamente toccante, in questo senso, il passaggio in cui le sorelle raccontano il ritrovamento del corpo di Camillo.
Costruito quasi come un’indagine, il film ricostruisce anche la Storia, i vari periodi attraversati dai fratelli Bellocchio, incluso il 1968, segnato da profonde rivoluzioni, cambiamenti, contestazioni studentesche. Eppure Camillo non verrà sfiorato dal fermento, restando in disparte. Tanto da dire a suo fratello, che lo incoraggiava ad abbracciare un maggiore impegno politico, “Marx può aspettare”.