Margherita Buy a Giffoni: “I ragazzi sono una garanzia di rinnovamento”

Incontro con l’attrice romana che ha ricevuto l’Experience Award al Festival e si è raccontata a 360°

Un palmarès da record e da stasera un altro riconoscimento in bacheca per Margherita Buy, ospite della seconda giornata del Giffoni Film Festival che le riserva l’Experience Award.

Un modo per sottolineare la straordinaria carriera di un’attrice, acclamata dalla giuria internazionale della 47° edizione sull’onda del successo di “Piccoli crimini coniugali” di Alex Infascelli, che l’ha vista al fianco di Sergio Castellitto.

“È stata un’esperienza incredibile, diversa da ogni altra cosa fatta prima e questo mi piace” racconta ai ragazzi in sala Truffaut, che le chiedono, inevitabilmente, consigli sulla carriera dell’attore. “Già sentire una vocazione è un dono, in un’epoca in cui sembra essere disinteressati a tutto, ma bisogna studiare” confida al giovane pubblico.

Il segreto del successo secondo Margherita Buy?

La chiave è la fiducia in se stessi, anche se viene messa a dura prova dal giudizio degli altri, tanto più nell’epoca di Internet che mette a contatto con critiche spesso ingiuste ed espresse talvolta senza sapere di cosa si parla. Alla fine il giudizio vero lo dà il pubblico. A chi tra voi avrà voglia di fare il critico dico di studiare: c’è una superficialità preoccupante nel giudizio di quel che è importante in un film e in generale del lavoro altrui”.

Con Sergio Castellitto nel film di Alex Infascelli “Piccoli crimini coniugali” (2017)

Nella sua carriera ha sempre raccontato quello che le interessava, anche rifiutando ruoli magari più comodi, più divertenti. Ma sui progetti futuri non si sbilancia.

“Cosa verrà dopo? Non lo so. Magari dovrei fare un po’ di teatro… mi fa bene” aggiunge quasi distrattamente.

La sua capacità di rinnovarsi sempre in una carriera che procede tra cinema, teatro e tv incuriosisce i ragazzi, che le chiedono come riesca a rigenerarsi sempre, tanto più in un’epoca di cambiamenti rapidi come la nostra.

Mia figlia è la mia garanzia di rinnovamento, lo sono i ragazzi in generale. Il mio consiglio è quello di ribellarsi, anche ai genitori troppo permissivi come me. A mia figlia io sto dando tutto, togliendole magari il desiderio di volere e di combattere per qualcosa. Voi però ribellatevi, fate cose creative, opponetevi a questo mondo che vi rende piatti, che vi schiaccia con questi cellulari e inseguite i vostri sogni”.

E il cinema, che spinge ad abbandonare almeno per qualche ora il piccolo schermo dello smartphone, è ancora uno spazio di libertà, anche per i ragazzi.

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