Un film di Alessio Maria Federici. Documentario, 75’. Italia 2017
Nel 1984 il presidente del Napoli Ferlaino riesce miracolosamente a comprare il più grande giocatore del mondo e tra i più grandi di sempre, Diego Armando Maradona, non senza un piccolo espediente – agevolato da un impiegato non a caso napoletano – che gli permette di registrare l’acquisto un paio di giorni fuori tempo massimo. Un dettaglio che rende solo più fortuita, e dunque più magica, la storia dell’avvento del numero 10 nella città partenopea, che grazie a lui sarà insignita dei massimi trofei calcistici nazionali e troverà una fede che va ben oltre quella del pallone. Maradona infatti assurge immediatamente a figura mitica, icona scaramantica tra sacro e profano, con reliquie e cappelle votive, che riesce a trasformare una città piegata dalle difficoltà e da un terremoto ancora recente (del 1980) in una grande e unità comunità forte di un inesauribile ottimismo.
Il mito di Diego Armando Maradona rivive al cinema in un film evento che, attraverso i racconti di chi gli anni d’oro del Napoli calcio li ha vissuti sulla propria pelle, racconta il riscatto sportivo e sociale di una città dalle mille anime.
A trent’anni di distanza dal primo scudetto napoletano – correva l’anno 1987 -, “Maradonapoli” di Alessio Maria Federici celebra Maradona e la lunga storia d’amore tra il calciatore argentino e la città che lo accolse come fosse “un messia”.
30 giugno 1984: è questa la data che segna l’inizio di una love story calcistica senza precedenti; è il giorno della fusione di amorosi sensi tra la città e il campione.
Nonostante gli anni, il ricordo di Maradona è ancora fortissimo, qui; il mito di D10S vive ancora, sebbene l’argentino non giochi più da tempo.
Perché Maradona, per i napoletani, non è stato soltanto un calciatore, ma un simbolo di riscatto, sociale prima che sportivo. E Napoli è una città che come poche altre sa proteggere le sue icone, osannarle, esasperarle, tramandandone i significati fino a renderle arma di affermazione e identificazione.
Vincendo due scudetti, una Coppa Italia, una Coppa UEFA e una Supercoppa italiana, nei sette anni napoletani, Maradona vive la città, le sue contraddizioni, le sue meraviglie, le sue difficoltà, le sue speranze. Ma soprattutto vive i sogni di tutti i napoletani e li alimenta, parlando di riscatto e vittoria.
Nonostante El pibe de oro sia stato più volte al centro di film e documentari, Alessio Maria Federici riesce a dare una sua impronta personale al soggetto, grazie a un montaggio adeguato e all’utilizzo di poche immagini di repertorio.
In “Maradonapoli” è la città stessa a raccontare uno dei suoi eroi e questo fa sì che anche Napoli diventi protagonista della pellicola, con le sue mille differenti anime.