“Madonna col cappotto di pelliccia”: una storia d’amore senza tempo

Fazi editore pubblica il romanzo del 1942 di Sabahattin Ali, capolavoro della letteratura turca

Pubblicato per la prima volta nel 1942, passato inizialmente inosservato, divenuto un bestseller grazie al passaparola, Madonna col cappotto di pelliccia di Sabahattin Ali, edito in Italia da Fazi, è un romanzo commovente e intenso, che difficilmente riuscirete a leggere fino in fondo senza versare almeno qualche lacrimuccia.

Nella Turchia degli anni ’30 un giovane conosce sul posto di lavoro Raif Effendi, un uomo onesto ma apparentemente mediocre. Il segreto di una vita apparentemente piatta e inutile viene rivelato grazie a un taccuino, dove il protagonista legge una storia risalente a dieci anni prima, totalmente diversa.

A Berlino il giovane e timido Raif viene colpito prima da un dipinto raffigurante una donna che indossa un cappotto di pelliccia, e poi dalla stessa donna in carne e ossa, Maria.

Nonostante la distinzione geofrafica – almeno all’inizio qui siamo ad Ankara, in Turchia, lì in Russia – il libro di Ali, per ambientazione, personaggi e suggestioni mi ha fatto spesso pensare inizialmente ai capolavori di Dostoevskij.

Attraverso le pagine si percepisce tutta la miseria di vite precarie, tanto semplici da sembrare quasi inutili. La descrizione della casa di Raif Effendi, dell’atteggiamento di scherno che verso di lui hanno colleghi e persino familiari è toccante nel suo realismo.

Il tono cambia ma solo in parte quando con il protagonista si fa un salto indietro nel tempo, nella Berlino che fa da sfondo alla struggente storia d’amore tra Raif e Maria. Una storia che, nonostante la precisa collocazione temporale, sentiamo incredibilmente vicina, come fosse ambientata nel presente, come fosse accaduta a noi.

Senza addentrarmi ulteriormente in dettagli sulla trama, quello che maggiormente mi ha colpito di “Madonna col cappotto di pelliccia” è la sua capacità di descrivere, con schiettezza e un tono colmo di disincanto, la distanza spesso abissale che separa speranze e realtà, sogni e vita quotidiana.

È soprattutto questo trovarsi davanti agli occhi, nero su bianco, quanto la vita possa essere dura confrontata alla dolcezza delle aspettative che finisce per far inumidire gli occhi. E che rende la storia dei due protagonisti così attuale, commovente, vera.

 

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