“Likemeback”: un progetto originale e ambizioso che parla dei giovani

Angela Fontana, Denise Tantucci e Blu Yoshimi protagoniste convincenti del film di Guerra Seragnoli

Un film di Leonardo Guerra Seragnoli. Con Angela Fontana, Denise Tantucci, Blu Yoshimi, Goran Markovic, Carolina Pavone. Drammatico, 80′. Italia, Croazia 2018

Tre ragazze visitano la Croazia in barca, accompagnate da uno skipper. Il principale oggetto della loro vacanza sono però i loro telefoni cellulari, attraverso i quali amplificano gioie e dolori. Carla perde il suo telefono in mare e l’inquietudine comincia a serpeggiare nel gruppo.

 

I diciotto anni sono ancora l’età più bella, spensierata e indimenticabile da vivere? La fine del liceo è un momento da festeggiare, magari con un viaggio con gli amici? E nell’epoca dei social network e dell’effimera quanto spasmodica ricerca di follower al fine che valora ha un’amicizia sincera?

Con “Likemeback”, Leonardo Guerra Seragnoli, al suo secondo lungometraggio, cerca di dare una risposta a queste domande, realizzando un progetto originale, innovativo, intrigante quanto, alla lunga, disturbante.

La sceneggiatura, seppure formalmente firmata dal regista, deve molto al contributo delle tre protagoniste, Angela Fontana, Denise Tantucci e Blu Yoshimi. Una collaborazione artistica voluta fortemente da Guerra Seragnoli, iniziata con la gestione comune di un profilo Instagram e poi proseguita sul set. L’obiettivo: mostrare l’amicizia, femminile, ai tempi dei social e come un like possa condizionare le dinamiche all’interno di un gruppo.

“Likemeback” è un progetto molto ambizioso e stimolante sul piano sociologico, sfortunatamente meno avvincente a livello puramente cinematografico. Non era facile rappresentare un mini-cosmo generazionale utilizzando come escamotage narrativo la vacanza di fine liceo, eppure Seragnoli è riuscito nella sfida affidandosi al talento delle tre giovani interpreti.

Angela Fontana, Denise Tantucci e Blu Yoshimi sono davvero credibili e naturali nei rispettivi ruoli, non cadono mai nell’eccesso o nello stereotipo, dimostrano maturità artistica e umana e disinvoltura nel mostrare il proprio corpo in scena.

Il film è solo sulla carta il racconto di una vacanza tra amiche. Piuttosto offre allo spettatore la possibilità di osservare da vicino i comportamenti di una generazione che spesso consideriamo incapace di comunicare, annoiata e respingente. Se si supera l’iniziale sensazione di lentezza dovuta alla messa in scena ci attendono belle sorprese.

“Likemeback” è una pellicola consigliata, nonostante alcune imperfezioni strutturali e criticità narrative, perché racconta le illusioni, le paure e i sogni dei nostri figli, lasciando aperta la speranza per un futuro che sia meno schiavo dei social e più aperto alla comprensione e all’amicizia reale.

 

Il biglietto da acquistare per “Likemeback” è:
Nemmeno regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto. Sempre.

 

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