Da noi è il tormentone delle ultime settimane, ma la catena che chiede agli utenti di Facebook di elencare i 10 libri del cuore è in giro sul web da quasi un anno. I ricercatori Lada Adamic e Pinkesh Patel hanno deciso di analizzare le risposte per estrapolare informazioni sul comportamento di lettura degli utenti.
Il campione è composto da 130.000 risposte, postate nel corso di due settimane. Se le donne si confermano le più propense a partecipare a catene e affini – rispondono 3 volte più degli uomini -, l’età media può sorprendere, si attesta intorno ai 37 anni.
Abbiamo parlato del comportamento delle persone (c’è chi sceglie di essere sincero, e chi invece gioca un po’ con le risposte, per risultare più intellettuale), ma quali sono i libri che compaiono più spesso, e soprattutto cosa dicono del pubblico dei lettori?
Ecco alcune tendenze che si possono estrapolare analizzando i dati:
HARRY POTTER HA CAMBIATO IL MONDO
La serie della scrittrice britannica J. K. Rowling guarda il resto dei libri dall’alto della sua prima posizione. Non dimentichiamo che il primo romanzo è uscito nel 1997, quando i 37enni di oggi avevano 20 anno, ed erano già più adulti del protagonista, Harry. In sintesi, sembra proprio che l’unico modo per essere davvero fuori dal mondo oggi sia non aver letto Harry Potter.
I LIBRI CHE RICORDIAMO SPESSO SONO ETICHETTATI COME CLASSICI “DA RAGAZZI”
La lista è punteggiata di libri che quasi tutti hanno letto ai tempi della scuola. “Il buio oltre la siepe” è in 2° posizione, e poi abbiamo “Il giovane Holden”, “Piccole donne”, “Il signore delle mosche”, “Il giardino segreto”. Con molti di questi titoli abbiamo avuto a che fare prima dei 20 anni – il momento migliore perché una storia si imprima nella nostra mente e rivesta un ruolo importante per noi.
CI DIMOSTRIAMO PIUTTOSTO FEMMINISTI, QUANDO SIAMO CHIAMATI A SCEGLIERE
Dei 10 libri più citati, 4 sono scritti da donne (la Rowling, Harper Lee, Jane Austen e Suzanne Collins). Se si allarga lo spettro di osservazione vediamo che nei primi 20 posti compaiono 9 autrici. Possiamo parlare di pari opportunità?
MA DOPO TUTTO, CONTINUIAMO A PREFERIRE GLI UOMINI
Anche se le prime posizioni fanno ben sperare, ampliando il campione vediamo che la presenza dei due sessi è tutt’altro che paritaria: solo 26 libri nei primi 100 sono stati scritti da donne. Può anche darsi, però, che questo dato non abbia niente a che vedere con il genere. I lettori amano i classici, e non si può negare che per secoli siano stati gli uomini a dettare legge in questo campo.
NIENTE COME UNA SAGA PUÒ GARANTIRE IL SUCCESSO
Perché le persone amano le saghe. Sempre restando nei 10 libri più citati, ne troviamo ben 4: “Harry Potter”, “Il Signore degli Anelli”, “Hunger Games” e “Le cronache di Narnia”. Libri, dobbiamo sottolinearlo, capaci di attirare un pubblico di tutte le età – ed è proprio questa la ragione del loro successo.
SIAMO PIUTTOSTO PREVEDIBILI…
Dopo averci riflettuto un po’ su, forse vi sarete resi conto che questi elenchi sono soltanto una versione breve – e forse un po’ meno intellettualoide – di liste come “I 100 libri da leggere prima di morire”. Da “Orgoglio e pregiudizio” (n° 5) a “1984” (n° 12), si tratta certamente di titoli che renderebbero fieri i vostri insegnanti di letteratura dei tempi della scuola.
… MA TALVOLTA SIAMO SORPRENDENTI
Ma nonostante questi punti fermi, ci sono anche degli outsider tra le scelte degli utenti. Quanti di voi hanno sentito nominare “L’occhio del mondo” di Robert Jordan, che si è piazzato al numero 27? E cosa dire del libro di Christopher Moore sull’infanzia di Cristo, che svetta al 44° posto, battendo mostri sacri del calibro di “Il giardino segreto” e “Il mondo nuovo”?
ALCUNI AUTORI CI PIACCIONO… AL CUBO
J. R. R. Tolkien, Steven King, C. S. Lewis, Gabriel García Márquez, Charles Dickens, Khaled Hosseini, John Steinbeck. Un gruppo di autori molto diversi, ma che hanno in comune il fatto di tornare più di una volta nella lista dei 100 libri più citati online.
ABBIAMO GUSTI DIVERSI DAI NOSTRI AMICI, E ANCORA PIÙ DIVERSI DAGLI SCONOSCIUTI
I ricercatori non hanno analizzato soltanto le liste singolarmente, ma le hanno messe a confronto una con le altre. Quello che è emerso è che la diversità regna sovrana, anche tra “amici”. In media, solo lo 0,4 % dei libri menzionati da una persona tornano negli elenchi dei contatti – insomma, tra voi, vostra madre e il vostro migliore amico potrebbe esserci in comune soltanto “Orgoglio e pregiudizio” di Jane Austen. Ma la forbice di diversità di allarga se si considerano persone lontane tra loro (0,1% di comunanza).