In libreria: “Morirò, me l’ha detto internet”, Max Maestrello

Non lo sai che bisogna cantare “Tanti Auguri” due volte per eliminare i germi?
Dentro di me esulto: Cazzo, penso, ma questo è geniale! Questo toglie qualsiasi dubbio riguardo al minutaggio esatto da dedicare al lavaggio delle mani!

 

Gabriel García Márquez dice che si deve scrivere di ciò che si conosce. È di questo che Max Maestrello sta chiacchierando con la sua ragazza, una sera d’inverno come tante. Mentre s’interrogano su quale potrebbe essere il tema forte di Max, lui esce sul balcone di casa con i suoi guanti di lana, un accendino e una boccetta d’alcool in mano. Nel pomeriggio è stato sul bus e si è trovato costretto ad aggrapparsi al corrimano: ora quindi gli tocca dare fuoco ai guanti (e ai microbi che hanno attirato). La sua ragazza lo guarda con un sorriso. La soluzione è lì, che brucia davanti ai loro occhi. Una passata di mini-aspirapolvere per spazzare via i germi che si annidano sulla tastiera del pc, e via, Max è pronto a mettersi a scrivere.

Quello che ne esce è una guida ironica e dissacrante che percorre vita, morte e miracoli di uno dei “mali” della nostra epoca, l’ipocondria. Un testo che permette di prendere coscienza, senza mai perdere il sorriso, delle 1001 fissazioni che rendono la vita di certe persone un vero inferno.

Morirò me l'ha detto internet, Max Maestrello, Zandegù

Esce oggi, 26 aprile, “Morirò, me l’ha detto Internet” di Max Maestrello, il nuovo ebook edito da Zandegù e disponibile sullo shop del sito e sulle principali librerie digitali.

È l’occhio esperto di un insider, con una voce piacevole e godibilissima, che ci porta alla scoperta dell’esclusivo club dei malati immaginari. In una divertente chiacchierata con il lettore, Maestrello analizza come nasce l’ipocondria, come si mostra, come si evolve e come, grazie alla rete, esplode trasformandosi in cybercondria.

Alla fine della lettura resta solo un dubbio: saranno state le troppe risate ad aver provocato quei dolori che avvertiamo alla pancia o sarà il sintomo di qualcos’altro? L’ipocondria non sarà mica contagiosa?!?

Dopo “Ok, panico! Guida alle crisi di panico: come procurarsele per vivere sereni” di Fabio Lubrano, Zandegù torna a farci ridere delle nostre paure e ossessioni: il modo migliore (e forse l’unico!) per addomesticarle ed esorcizzarle.





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