Lettori irritanti: ecco i 6 tipi da cui stare alla larga

Dal classicista, per cui solo i libri pre-Novecento hanno un valore, al cineasta, che guarda solo i film

Le stime e i dati – soprattutto in Italia – dipingono uno scenario non esattamente roseo, ma per fortuna anche da noi è ancora possibile incontrare persone per cui leggere è un piacere.

Nonostante la lettura sia essenzialmente un’attività solitaria, aver voglia di condividere idee e pensieri su un libro che vi ha entusiasmato – o deluso – è del tutto naturale. Ma ci sono anche tipologie di lettori che spingono un po’ troppo oltre la libertà di opinione e che mettono a dura prova con i loro monologhi e le loro piccole manie gli sventurati ascoltatori.

Riprendendo un pezzo dell’Huffington Post, passiamo in rassegna questi 6 tipi di book lover un po’ troppo entusiasti – o innamorati delle proprie idee. In quale profilo vi rivedete maggiormente?

 

1. IL CLASSICISTA

Questo tipo di lettore è solitamente molto intelligente e ha una vasta conoscenza di autori come Dante, Shakespeare, Dickens e le sorelle Brontë. A una prima osservazione può apparire un nostalgico, un’anomalia nella popolazione dei lettori per la sua sensibilità e il suo gusto. Ma poi viene fuori che non legge nulla che sia stato scritto dopo il 1899 – “perché i romanzi post-XIX secolo non sono arte”. Sì, avete capito bene, sembra che per lui Pirandello, Fitzgerald, Calvino, Hemingway, Joyce e via discorrendo non siano altro che dei dilettanti che scrivevano per piacere personale o per mantenersi. Nel suo modo di approcciarsi alla lettura e ai libri c’è qualcosa di impostato, di rigido. Anche tra i contemporanei ci sono stati grandi scrittori, no?!

 

2. IL LETTERATO

Ah, le gioie di studiare letteratura all’università. In sintesi è come pagare per diventare un lettore professionista. Ciò nonostante, nessun attestato certifica che “sei il sommo esperto di tutto quello che ha a che vedere con la letteratura. Non puoi sbagliare. Sei il migliore. Fai sfoggio delle tue conoscenze ogni volta che vuoi, anche quando non è necessario”. Non c’è niente di peggio che tirar fuori il proprio percorso accademico durante una discussione sui libri. Conoscete il tipo: se ne sta tranquillo finché il discorso non arriva a toccare la lettura. E allora se ne esce con un: «Be’, sapete, sono laureato in letteratura quindi…». Quindi niente. La tua opinione non vale di più solo per questo! Ma non c’è niente da fare, quel pezzo di carta appeso alla parete della sua stanza o del suo studio è un asso nella manica da tirare fuori in qualunque discussione letteraria. Certo aver letto, per motivi di studio, classici e libri poco conosciuti può essere un punto a suo favore, ma pensare che quello basti a metterlo una spanna sopra gli altri… è da sciocchi.

 

3. IL LETTORE DI BEST-SELLER

Sapevate che in origine c’erano solo quattro libri al mondo? Se la riposta è sì, forse saprete anche che da quelli ne sono discesi altri tre. Scegliere il migliore in assoluto potrebbe rivelarsi un’impresa impossibile, quindi perché non tenerli tutti e sette a pari merito? Digressione a parte, è un po’ triste pensare che oggi tra i libri più apprezzati ce ne siano alcuni che fanno un uso tutt’altro che sommo di lingua e stile. Anche se quello che conta è leggere – quindi nessun giudizio di merito sugli estimatori di libri come “50 sfumature” e “Twilight” – vi capiterà di incontrare persone che pensano che questo tipo di romanzo sia il meglio che la narrativa offre. In assoluto. Solitamente questo lettore non ha letto molti altri libri, quindi mettersi a discutere con lui e spingerlo a fare confronti con altri titoli non è molto produttivo. Il vero problema con questo tipo, comunque, è soprattutto che non sa come contenere il suo entusiasmo. Facendo un bello sforzo potreste anche riuscire ad abbozzare davanti a esclamazioni come “la James è un genio”, ma se queste stesse frasi vengono ripetute 1000 volte, a tono sempre più alto…

 

4. IL TUTTOLOGO

Siete seduti in una stanza con alcuni amici, quando qualcuno inizia a parlare di un libro. “Sì, l’ho letto. Non male, ma non è nemmeno uno dei miei preferiti”. La conversazione passa su un altro titolo, poi su un altro, poi su un altro ancora, e ogni volta la persona che ha parlato all’inizio risponde nello stesso modo. Dice di aver letto il libro in questione, ma il suo commento si limita a “mi è piaciuto/non mi è piaciuto”. Siamo davanti al lettore tuttologo, quello che non importa quale titolo nominerete, potete stare certi che lui lo avrà letto. Quello che infastidisce di questo personaggio è che, lettura a parte, non sa fornire alcun dettaglio del romanzo in questione perché l’ha letto molto tempo fa. Sarà vero? Avrà letto tutti i milioni di romanzi stampati fino a oggi? Oppure la sua sarà più una posa che altro?

 

5. IL CINEASTA

I film sono magnifici, e qualche volta le storie scritte che prendono la via del grande schermo riscuotono un buon successo (vedi la serie di Harry Potter). Ma aver visto il film può essere una scusa per non leggere il libro da cui è tratto l’adattamento cinematografico? Secondo questo tipo di lettore sì. Il suo è un comportamento studiato: va al cinema e dopo afferma di aver sempre voluto leggere il libro che sta alla base della pellicola e di non averlo mai fatto per mancanza di tempo, e “a cosa serve, adesso che so già cosa succede?”. E così cancella il titolo in questione dalla lista dei libri da leggere, dispiacendosi mentalmente di non averlo affrontato prima. Provate a chiedergli se ha letto “Il giovane Holden” oppure “Il fu Mattia Pascal“. Probabilmente no, ma solo perché sta aspettando l’adattamento.

 

6. IL FAN

Leggete molti libri, magari uno o due alla settimana. È un ottimo numero, certamente siete sopra la media. Ma poi incontrate il lettore che vi chiede di un libro in particolare. Potreste averlo letto, ma magari avete soltanto sentito il titolo. Da persone oneste rispondente che non lo avete letto. Grosse errore. Preparatevi a un monologo che spesso sfiora la ramanzina. “Non lo hai letto? E ti definisci un lettore? Non hai letto niente se non leggi questo libro!”. In sintesi le letture di tutti questi anni non significano niente, perché questo individuo vi taccia di non essere un appassionato di libri per una singola pecca. Questo tipo apprezza davvero le sue letture, le considera amiche fidate, e non necessariamente è un male. Però non c’è niente di peggio che venir giudicati sulla base di un singolo libro. E se poi provate a ribaltare il discorso, tirando in ballo un altro romanzo, non vi illudete: il fan troverà sempre il modo di riportare la conversazione sul suo grande amore. Non avete speranze.

 

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