L’eredità di Stieg Larsson: arriva il quarto romanzo di Millennium

Il nuovo romanzo con protagonista Lisbeth Salander, edito in Italia da Marsilio, “Quello che non uccide” (The Girl in the Spider’s Web) è uscito in libreria il 28 agosto, tra l’attesa dei lettori e polemiche a non finire sul senso stesso del libro. È stato infatti il noto ghostwriter David Lagercrantz a continuare la fortunata serie Milllennium.

Ma cos’è successo a Stieg Larsson, il giornalista svedese che ha firmato la trilogia originaria?

Stieg Larsson
Stieg Larsson

Nel 2004, dopo aver scritto i primi tre capitoli delle avventure di Lisbeth e averli sottoposti a un editore, il 50enne Stieg morì per un improvviso attacco di cuore, mentre saliva i 197 gradini che portavano all’appartamento che condivideva con la compagna di una vita, Eva Gabrielsson.

Il giornalista non vide quindi nessuno dei suoi romanzi pubblicati e dal momento che aveva rivelato alla compagna che “aveva 10 libri in mente su questi personaggi”, il successo della trilogia ha reso la sua assenza ancora più tragica.

Dopo che la storia di Lisbeth Salander è diventata un successo planetario, sono nate controversie sui diritti legati alle opere di Larsson. L’autore è infatti morto senza lasciare testamento, e secondo la legge svedese la compagna non ha alcun diritto, essendo i due non sposati. I diritti sulla trilogia Millennium, quindi, sono andati a Erland e Joakim Larsson, padre e fratello di Stieg. Il dialogo tra i tre soggetti coinvolti – Eva, Erland e Joakim -, iniziato in toni amichevoli, si è poi inasprito.

Anche se i fan della serie sono divisi su quale contendente all’eredità sostenere, nessuno dei tre è uscito molto bene dalla vicenda. Essendo stata la compagna e sostenitrice di Larsson per oltre tre decenni, Eva Gabrielsson è convinta di meritare una parte nel successo dei libri, eppure ha rifiutato più volte le offerte di Erland e Joakim – che le hanno offerto un seggio nel consiglio di amministrazione della fondazione, ad esempio.

Da parte loro, padre e fratello non sono stati molti vicini a Stieg negli anni che ne hanno preceduto la morte, e hanno rilasciato dichiarazioni controverse a proposito dell’eredità. “Non abbiamo mai chiesto tutto questo”, ha detto Erland, ma naturalmente i Larssons non hanno rinunciato al denaro.

Ma i problemi non finiscono qui. Ci sono state anche questioni legate alla paternità stessa dei romanzi. Larsson non era un giornalista molto brillante, quindi dopo il successo della trilogia molti colleghi si sono chiesti chi avesse scritto i libri, attribuiti all’uomo che conoscevano. La Gabrielsson non ha mai negato di aver lavorato con Stieg al progetto, dando al compagno spunti per la trama e migliorando i passi già scritti. Per questi in molti si domandano se non sia lei l’autrice materiale dei romanzi. La donna sostiene che i libri non siano sue creazioni, ma fa riflettere il fatto che, dopo la morte di Larsson, siano state trovate note vergate a nome di lei.

Inizialmente la Gabrielsson aveva intenzione di concludere il quarto libro della serie, intitolato God’s Revenge, di cui Stieg aveva lasciato 200 pagine. Ha cambiato poi idea, sostenendo pubblicamente che la serie Millennium avrebbe dovuto essere composta solo di tre libri. La sua preoccupazione era soprattutto che il pubblico non capisse la posizione di Stieg, che il suo messaggio venisse completamente frainteso.

Completamente diversa la posizione di Erland e Joakim, le persone preposte a decidere, secondo i quali Stieg avrebbe di sicuro voluto la continuazione della serie. Dopo l’annuncio che sarebbe stato il celebre ghostwriter Lagercrantz a scrivere “Quello che non uccide”, la Gabrielsson ha messo in discussione la gestione delle opere del suo compagno da parte dei Larssons, dichiarando anche che la Norstedts — la casa editrice svedese responsabile della serie – stava per rilasciare un quarto capitolo solo per evitare la bancarotta.

È importante sottolineare che il libro appena uscito in Italia non è l’abbozzo “God’s Revenge” lasciato incompiuto da Stieg Larsson. Le 200 pagine sono rimaste in possesso della Gabrielsson, sul computer dell’uomo, ma Joakim ha dichiarato che il fratello gli aveva confidato, poco prima di morire, che quello non era il quarto libro della serie ma il quinto. Solo il tempo ci dirà se gli eredi andranno in cerca del materiale, magari per scrivere un seguito del romanzo appena uscito, anche se Eva ha dichiarato di aver formattato il laptop del compagno.

Anche se non avete familiarità con il suo lavoro, potrete facilmente capire perché il coinvolgimento di Lagercrantz è controverso. “Quello che non uccide” non è stato reso disponibile per le consuete recensioni anticipate, e l’autore ha dovuto attenersi a regole di segretezza estrema, come scrivere su un computer non connesso a internet, usare parole in codice per discutere del progetto, inviare le bozze usando pennette usb. Dato quello che è successo con la biografia del calciatore Zlatan Ibrahimovic, non sorprende più di tanto che la casa editrice tenga il ghostwriter al guinzaglio corto.

Le polemiche, oramai, stanno a zero. “Quello che non uccide” è uscito in Italia il 28 agosto e arriverà nelle librerie degli Stati Uniti il 1 settembre. È giusto continuare il lavoro di un autore, prescindendo dalla sua volontà? È giusto cavalcare l’onda? Ce lo chiederemo ancora a lungo. Dal canto suo la Gabrielsson — che dopo la morte del compagno è tornata alla vecchia religione nordica – spera che le persone coinvolte con questo quarto romanzo vengano puniti dalla potenzia divina, dalla maledizione che dice di aver lanciato su di loro o magari dallo stesso Stieg. “Chissà, magari manderà un fulmine alla presentazione del libro”. Staremo a vedere.


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