Intervista alla scrittrice Cinzia Giorgio

Il suo nuovo romanzo, "I migliori anni", è uscito a fine gennaio per Newton Compton

Autrice di saggi scientifici e romanzi, studiosa di Storia delle donne e direttrice di Pink Magazine, Cinzia Giorgio è appena tornata in libreria con I migliori anni, edito da Newton Compton.

Appassionante saga familiare ambientata nell’Italia del Novecento, il libro racconta la storia di una donna forte e piena di coraggio, Matilde, che ha inseguito i suoi sogni e lottato per i suoi sentimenti in un periodo storico di grande incertezza.

Abbiamo parlato con l’autrice della genesi del suo romanzo, dell’importanza che hanno avuto, per lei e per “I migliori anni“, i racconti di sua nonna e anche dei suoi progetti futuri.

 

Ciao Cinzia, è un piacere averti qui su Parole a Colori per parlare del tuo nuovo romanzo. Prima di tutto come ti senti, a pochi giorni dall’uscita del libro? Com’è stato accolto dai lettori fino a questo momento?

Emozionata. Devo dire che i lettori sono stati fin da subito fantastici: mi hanno mandato foto, opinioni e prime impressioni. Alcuni di loro mi hanno anche commosso perché mi hanno scritto delle loro famiglie, delle loro esperienze e di aver ascoltato racconti simili dai loro nonni.

Com’è nata l’idea per raccontare questa storia?

“I migliori anni” nasce tanti anni fa, a Venosa, dai racconti raccolti nei pomeriggi invernali, quando io e mia nonna Maria chiacchieravamo davanti a una tazza di tè al bergamotto. È un romanzo a cui tengo moltissimo, perché narra la storia della mia famiglia e in particolare della mia nonna materna. La vicenda si svolge tra la Lucania e la Puglia passando attraverso le atrocità del secondo conflitto mondiale e la faticosa ripresa del Dopoguerra. La Matilde protagonista del libro è una donna dinamica e ribelle in un periodo in cui era molto difficile esserlo, soprattutto in provincia.

Ho letto che la tua ricostruzione dell’Italia del periodo Fascista parte dai racconti autobiografici di tua nonna. Quanto è stato importante, in un romanzo di questo tipo, aver a disposizione una fonte diretta come questa?

È stato determinante, non tanto per i fatti storici in sé quanto piuttosto per le emozioni, per il racconto diretto delle paure, delle ansie e infine della gioia per la fine del conflitto. I documenti e i libri di storia narrano come si sono svolte le vicende, ma solo chi le ha vissute può farti capire cosa si provava durante quei giorni bui, complicati.

La protagonista Matilde è una donna forte, coraggiosa, che non ha avuto paura di lottare per i suoi sogni e i suoi sentimenti, nonostante le difficoltà del periodo storico. Al di là delle differenze generazionali, pensi che le lettrici di oggi avranno facilità a rivedersi in lei e nella sua storia?

Non penso possano avere difficoltà a immedesimarsi, sia perché Matilde era una ragazza sveglia, molto moderna per i suoi tempi, sia perché in fondo alcune dinamiche non cambiano mai, soprattutto nei sentimenti.

E c’è un messaggio sopra gli altri che vorresti venisse fuori da queste pagine?

Sì, la libertà delle donne dipende di certo dalla loro forza ma passa attraverso lo studio e il rispetto verso sé stesse.

Studiosa di storia delle donne e direttrice di Pink Magazine Italia: era scritto nel tuo destino, anche professionale, raccontare la storia di Matilde?

Mi piace tanto questa domanda così come mi piace pensare che sia così.

“I migliori anni” è una saga familiare, genere che non smette di affascinare i lettori – penso solo al successo di questa estate riscosso da “I leoni di Sicilia” di Stefania Auci. Secondi te quali sono i motivi di questo fascino intramontabile?

Leggo molte saghe familiari, perché sono storie che offrono uno spaccato di vita insolito, intimo, e danno la possibilità di poter rileggere la Storia attraverso gli occhi di chi l’ha vissuta.

Archiviato questo capitolo, cosa dobbiamo aspettarci da Cinzia Giorgio? Stai già lavorando a qualche nuovo progetto?

Sto lavorando a diversi progetti, sì. Non hanno ancora preso forma ma sto facendo ricerche e sto prendendo appunti!

Grazie di essere stata con noi.

Grazie mille a voi per avermi ospitato!

 

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