Oggi case editrici e scrittori emergenti collaborano con Toglietemi tutto, ma non i miei libri, e quello che era nato come un passatempo è diventato per la giovane blogger una passione irrinunciabile. Un modo per raccontare le proprie letture, ma soprattutto incontrare altri lettori e condividere qualcosa d’importante.
Come e quando è nata l’idea per il blog?
Il blog, così come la pagina Facebook, erano nate inizialmente per pubblicizzare il mio primo libro; poi però ho pensato Perché limitarmi? Così le ho trasformate in Toglietemi tutto, ma non i miei libri. Ho scelto di occuparmi di libri perché sono la mia passione. Amo nascondermi nel mio studio, da sola, a leggere, per ore e ore. Quello contenuto nei romanzi è un mondo straordinario, che non mi stancherò mai di visitare. Non avevo mai gestito uno spazio tutto mio, prima, e all’inizio è stata dura. Era qualcosa di nuovo, a volte difficile da capire, ma curiosando sul web, osservando gli altri blog, ho capito gli elementi di base e sono riuscita a cavarmela.
Quali pensi che siano le maggiori difficoltà di gestire un blog?
Le difficoltà maggiori della gestione di un blog sono, innanzitutto, la creazione e poi la costanza. Creare un blog, soprattutto se non hai mai avuto esperienze del genere, è difficile, non tanto per ciò che riguarda la registrazione quanto per la parte grafica. Gestire uno spazio on-line, poi, richiede molto tempo. Non dirò niente di nuovo, ma serve costanza e impegno per star dietro a tutto, creare i pezzi, pubblicizzarli come si deve e avere al contempo una vita normale. Difficile è poi trovare nuovi lettori. In molti inseriscono la pagina Facebook tra le preferite, ma non diventano lettori fissi, e questo è un problema per il blogger, soprattutto se vuole collaborare con aziende e case editrici. Un blog con tanti lettori attira di più l’interesse esterno e quindi porta maggiori opportunità.
I dati sulla lettura, da noi, sono drammatici, eppure on-line i blog sui libri tenuti da lettori appassionati si moltiplicano. Paradosso tutto italiano?
Comprare un libro è costoso, crearsi un proprio spazio è gratuito. Scherzi a parte, non è tutto rose e fiori: ci persone che aprono un blog ma poi nel giro di qualche mese lasciano perdere e altri che seppure tengono duro non riescono a raggiungere un numero consistente di lettori. Se si fanno le dovute distinzioni non sono poi così tanti i blog con un grande seguito (avere 1.000/2.000 lettori fissi è già un risultato importante). Su Facebook crescere è molto più facile, ma in ogni caso le pagine sui libri che arrivano a toccare i 100.000 fan non sono tantissime. Comunque sia entrambi i format sono utili per avvicinare le persone alla lettura quindi, purché siano ben gestiti, ben venga la proliferazione.
Parliamo per un attimo di libri, i veri protagonisti del tuo spazio. La sorpresa del 2014, la delusione del 2014 e il libro che hai attualmente sul comodino.
Quest’anno ho letto un’ottantina di libri circa, è arduo scegliere ma ci proverò. Le sorprese del 2014 sono state due: L’ombra del vento di Zafon e la saga di Harry Potter, che ho letto spinta dai miei lettori. Il primo lo avevo scartato perché pensavo fosse la solita storia già sentita, poi l’ho letto e l’ho trovato grandioso. Il secondo, invece, non volevo proprio leggerlo perché credevo che aver visto il film fosse più che sufficiente – errore madornale. Libri e film non hanno nulla in comune. La delusione del 2014 è stato invece I delitti di Mangle Street di MRC Kasasian. Veniva pubblicizzato come erede di Sherlock Holmes, ma quando l’ho letto ho realizzato subito che con il famoso detective non aveva proprio niente a che fare, e ho pensato anche che Doyle si stesse rigirando nella tomba per quell’assurda comparazione. Sul comodino ho più di trenta libri pronti per essere letti, tra saghe di gialli, narrativa e qualche fantasy. Vorrei affrontarne uno al giorno, ma ultimamente mi capita spesso di avere dei libri da recensire per case editrici e scrittori, così al momento devo metterli da parte.
Oggi scrivere un blog – anche e soprattutto di libri – sembra diventata un po’ una moda. Cosa deve avere, secondo te, un blog per avere successo? Per distinguersi dagli altri e conquistarsi una fettina di pubblico?
Per avere successo con un blog di libri bisogna soprattutto essere dei veri Lettori, con la L maiuscola. Serve una grande passione, la capacità di essere critici e giudicare ogni romanzo per ciò che è davvero. Un buon blog, poi, oltre alle recensioni, dovrebbe pubblicare dei post interessanti – curiosità, libri in uscita, magari anche dei quiz letterari -, insomma dovrebbe creare un mini-mondo dentro al quale i lettori possano divertirsi e passare ore spensierate. Il blogger deve anche essere coinvolgente, interagire al meglio con i lettori e con “i colleghi”.
Nel tuo blog ci sono una serie di rubriche. Pensi che questo genere di articolo piaccia davvero oppure il fatto che in molti ripropongano le stesse idee finisce per essere più un meno che un più?
Ogni blog dovrebbe avere le sue rubriche, e più si hanno idee nuove più si attirano lettori. Poi ci sono rubriche che tornano più spesso perché sono, diciamo, basilari – come quella sui libri in uscita e quella sui libri appena acquistati. È vero che il titolo è lo stesso, ma cambia il contenuto e lo stile di chi scrivere quindi…
Alcuni blogger, grazie a idee di successo e passione, sono riusciti a farsi notare da case editrici anche importanti oppure testate giornalistiche e avviare così una collaborazione (o scrivere un libro). Uno su mille ce la fa, oppure è una possibilità concreta? Sogni qualcosa di simile, oppure il tuo blog ti basta?
Le collaborazioni nascono quando il blog ha una certa visibilità e un certo numero di lettori. Io collaboro attualmente con tre case editrici e svariati scrittori. Non tutti i blogger hanno la possibilità e la voglia di collaborare con altri soggetti, e penso che questa sia un punto a loro sfavore. Recensendo autori emergenti ho avuto prima di tutto la possibilità di leggere libri molto interessanti, e poi è un ottimo modo per farsi pubblicità. Le collaborazioni rivestono un ruolo importante negli spazi che gestisco, mi permettono di crescere, di conoscere nuovi titoli e di entrare in contatto con persone fantastiche. Difficilmente direi di no a una proposta.
E concludiamo con LA domanda: che progetti hai per il tuo blog? Come lo vedi tra 12 mesi e dove pensi che possa arrivare?
Fare previsioni per il futuro è difficile. Nel nuovo anno mi attende un lavoro a tempo pieno, quindi sarà difficile mantenere il ritmo di lavoro che ho sostenuto fino ad oggi, ma non mi do certo per vinta. Il blog e la pagina Facebook sono molto importanti per me, quindi sono restia a rinunciare a loro. Cercherò di portarle avanti, di farle crescere come ho fatto in questi anni, sperando che i lettori vogliano continuare a seguirmi. Quindi, per il futuro, spero di essere coinvolta sempre di più in questa mia attività, con più collaborazioni e più lettori con cui condividere questa mia grande passione.