Intervista all’autrice Angela Castiello

di Tiziana Iaccarino

 

Angela Castiello è una scrittrice che si sta facendo apprezzare per la romanticità delle sue opere, ma anche per la sua personalità.

Ha conquistato l’attenzione dei lettori con il romanzo d’esordio “Le tue mani mi parlano d’amore”, pubblicato da Butterfly Edizioni, cui è seguito “Il mio raggio di sole”. Poi è stata la volta di “Ho vinto te”, edito da Rizzoli nella collana YouFeel.

Donna dalla grande sensibilità, lavora come operatrice in una scuola elementare, a contatto con bambini non udenti. Alla Lingua dei segni si è avvicinata durante il suo percorso universitario, prendendo anche il diploma dall’Ente Nazionale Sordi di Napoli.

Abbiamo parlato con lei dei suoi lavori, dei suoi progetti e di molto altro.

 

Ciao Angela, grazie per aver accettato questa intervista per Parole a Colori. Vorrei iniziare chiedendoti quando ti sei avvicinata alla scrittura e come sei arrivata alla tua prima pubblicazione.

Ciao a voi, e grazie infinite per questa intervista. Posso definire il mio rapporto con la scrittura quasi morboso (ma in senso buono), ricorro a essa appena mi è possibile e quando non posso penso a cosa scriverei e al momento in cui lo farò. Questo da sempre, ma è negli ultimi anni che il tutto si è intensificato. Esattamente quando ho deciso di dar vita alla mia prima storia e al desiderio di far conoscere un mondo che io avevo scoperto da poco e del quale mi ero innamorata. Quello della sordità, appunto.

Parlaci di “Le tue mani parlano d’amore” e “Il mio raggio di sole”, edite da Butterfly. Storie diverse, ma con qualcosa in comune vero?

Sono storie diverse, sì, ma accomunate dal sentimento che, secondo me, governa il mondo: l’amore. “Le tue mani mi parlano d’amore” è un inno alla Lingua dei segni, la lingua utilizzata dalle persone sorde. La protagonista, infatti, si esprime attraverso di essa e lavora con bambini sordi e udenti perché crede fermamente nell’integrazione tra i due mondi. Far convivere sin da piccole persone che sentono con altre che non possono, unirle, vorrebbe dire dare un esempio ai più grandi, perché spesso gli adulti si bloccano davanti alla sordità pensando di non essere in grado di approcciarsi a chi usa un canale diverso per comunicare. I bambini non lo fanno, per loro siamo tutti uguali.

Il mio raggio di sole”, invece, è una storia diversa. A dominare è sempre l’amore, ma qui racconto anche di un dolore che l’uomo (in questo caso) può provare nel momento in cui la vita gli mette davanti una realtà che è costretto ad accettare. Non voglio svelare di più, solo che si parla anche della mia passione per gli animali nella forma della protagonista, una veterinaria che oltre ad avere una clinica si occupa di animali abbandonati.

Poi è arrivata la chiamata di Rizzoli, che ha pubblicato nella collana tutta al femminile YouFeel “Ho vinto te”. Di cosa parla questo terzo libro?

Andrea Amato è un tennista, conosciuto anche per via del padre campione. L’unico desiderio di Andrea è vincere, per continuare a tenere alto il nome di famiglia. In seguito a un incidente, però, è costretto al riposo e a rinunciare a un importante torneo. La volontà di cambiare le cose lo porterà a intraprendere una strada “alternativa” che gli procurerà solo guai. Inizierà a odiare tutti, ad allontanare anche gli amici più stretti. Cadrà in un baratro e in un circolo vizioso dai quali riuscirà a uscire solo dopo un incontro in un parco…

Come definiresti la Angela Castiello autrice?

Credo di essere un’autrice semplice, che non pretende nulla, che vuole semplicemente far conoscere i propri sentimenti e le proprie storie, senza imporle. Mi piace raccontare l’amore, mi piace sognare. Io lo faccio sia quando scrivo che quando leggo i romanzi delle mie colleghe. Vivrei solo di questo.

Sei un’autrice poliedrica, lo abbiamo capito dalle trame dei tuoi lavori. Ma c’è un genere al quale ti senti più affine?

Il romance, senza dubbio. Questo sia perché sono una romanticona sia perché è l’unico genere con il quale riesco a esprimermi a pieno. Non nego però il mio desiderio di cimentarmi in un romantic suspense. Ci ho pensato molte volte ma ancora non ho avuto il coraggio. Lo farò e se ne uscirà un pastrocchio, prometto di non pubblicarlo.

Fino ad oggi, quale opera ti ha regalato maggiori soddisfazioni?

Sicuramente “Le tue mani mi parlano d’amore”. Dopo la pubblicazione ho ricevuto tantissimi messaggi di lettori mi dicevano di essere incuriositi da questa nuova lingua, di aver capito cose che prima davano per scontato ma che poi così scontate non erano. E poi è stato impagabile il momento in cui ho consegnato l’assegno all’associazione alla quale ho ceduto i diritti d’autore, l’Agop che si occupa di bambini malati oncologici. Il sorriso di quei bimbi ce l’ho stampato in ogni fibra di me.

Prima di salutarci l’ultima domanda, che propongo a tutte le autrici che intervisto quest’anno per Parole a Colori. Allunga una mano e tira fuori dal cassetto del tuo comodino un sogno, il primo che riesci ad afferrare. Cos’è?

Solo uno: che a tutte le persone che ho nel cuore ogni giorno non manchi il sorriso.

Grazie infinite per la tua disponibilità e in bocca al lupo per tutto.

Grazie a voi per la possibilità di raccontare i miei lavori.

 

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