Un film di Scott Speer. Con Bella Thorne, Patrick Schwarzenegger, Rob Riggle, Quinn Shephard, Suleka Mathew. Drammatico, 91′. USA, 2018
Katie ha diciassette anni, adora la musica e ama profondamente suo padre, genitore, educatore, amico. Orfana di madre, Katie è affetta da Xeroderma Pigmentoso, una rara patologia genetica che causa ipersensibilità alla luce del sole. Costretta dalla culla a un’esistenza ritirata e oscurata dietro vetri speciali, Katie guarda passare la vita degli altri e prova a vivere la sua con l’aiuto di Morgan, l’amica del cuore. Sotto alla sua finestra scorrazza da sempre anche Charlie, il ragazzo con lo skate che le ha rubato il cuore alle elementari. Seduta in stazione a cantare una delle sue canzoni, una notte lo incontra e tra loro nasce qualcosa. Katie vorrebbe fuggire ma l’amore è come il sole, impossibile proteggersi.
Avviso ai lettori over18: “Il sole a mezzanotte” di Scott Speer difficilmente sarà un film adatto a voi, soprattutto se romanticismo e desiderio di realizzare i propri sogni sono concetti poco familiari.
Ma se avete amato le favole – in particolar modo le eroine Disney come Cenerentola – forse, oltre ad ammirare Bella Thorne (qui trovate l’intervista alla presentazione romana della pellicola), c’è materiale su cui lavorare.
Per tutti quei giovani, invece, che pensano ancora di poter cambiare il mondo, ma invece di agire preferiscono lamentarsi, chiusi tra le mura rassicuranti di casa, la visione del film è quanto mai urgente.
Essenzialmente per due motivi. Il primo è che “Il sole di mezzanotte” spinge a rivalutare la propria condizione, sentendosi fortunati per il semplice fatto di non essere malati (nel caso specifico, malati di Xeroderma pigmentoso, alias XP). Il secondo, che attraverso la storia e le scelte della protagonista Katie Prince (Thorne) invita al coraggio e all’azione.
Dopo questo piccolo esordio paternalistico, passiamo al film vero e proprio. “Il sole a mezzanotte” è sicuramente pensato per un pubblico di teenager, venuti su con storie come “Tutta colpa delle stelle” e “Noi siamo tutti”, dove amore e morte sono quasi due lati di una sola medaglia, quindi preparati e sensibili alle tematiche.
Purtroppo, guardando al piano drammaturgico, registico e in parte anche recitativo la speranza dei produttori di cavalcare l’onda del successo del genere appare poco realizzabile. È probabile che il “brand” Bella Thorne trascini il film al successo commerciale, ma che questo lasci qualche traccia sul pubblico…
Una rivisitazione moderna e dai risvolti drammatici di “Cenerentola”, dove la protagonista è una 17enne costretta a vivere a metà, non potendo uscire di casa con la luce del sole. A salvarla dall’isolamento, il principe azzurro, ovvero Charlie (Schwarzenegger), una ex promessa del nuoto.
Bella Thorne dimostra personalità e una buona presenza scenica, in un ruolo difficile e delicato, peccato che la sceneggiatura zoppicante non la sostenga a dovere… Vi sembra di avere già sentito queste parole? Sono pressappoco quelle che ho utilizzato nella recensione di “Amityville – Il risveglio” (se volete rinfrescarvi la memoria la trovate qui) per parlare della performance dell’attrice. Da sottolineare la crescita, che si nota.
Il giovane Schwarzenegger, invece, è da rimandare a settembre, ancora troppo acerbo e inesperto sotto ogni punto di vista. Il viso bello e delicato insieme alla fisicità paterna non bastano. In coppia con la Thorne, stecca.
Colpisce Quinn Shephard nel ruolo di Morgan, l’amica del cuore di Katie. L’attrice si distingue per intensità e bravura, riuscendo a più riprese a rubare la scena alla più nota collega. Da tenere d’occhio per il futuro.
Come ci insegna il toccante finale di “Il sole a mezzanotte”, dai sentimenti non si può e non si deve scappare, perché solo così è possibile dire di aver vissuto veramente.
Il biglietto da acquistare per “Il sole a mezzanotte” è:
Nemmeno regalato. Omaggio (con riserva). Di pomeriggio. Ridotto. Sempre.