“Il sesso degli angeli”: una commedia moralista, che diverte solo a tratti

Leonardo Pieraccioni convincente in coppia con Marcello Fonte, ma i problemi non mancano

Un film di Leonardo Pieraccioni. Con Leonardo Pieraccioni, Sabrina Ferilli, Marcello Fonte, 
Gabriela Giovanardi. Commedia, 91′. Italia 2022

Don Simone è il parroco della Chiesa degli Angeli a Firenze, popolata quasi solo da donne anziane che recitano il rosario in automatico. È già stato ammonito due volte dalla Curia romana per i suoi metodi poco ortodossi che puntano ad avvicinare la Chiesa ai giovani, ma l’unico ragazzo che ha vicino è Finizio che, insieme al sagrestano Giacinto, gli dà una mano mentre la chiesa cade a pezzi. La fortuna però sembra venire in soccorso a Don Simone: un notaio lo informa di aver ricevuto in eredità da uno zio un immobile di lusso a Lugano e un’attività avviata e redditizia. L’ultima volontà di zio Waldemaro però è che entro sette giorni Simone accetti l’eredità: ma solo dopo essersi recato in Svizzera a fare un sopralluogo.

 

Quattordicesimo film da regista di Leonardo Pieraccioni, che torna al cinema dopo quattro anni di assenza, “Il sesso degli angeli” è una commedia degli equivoci dal sapore fortemente italiano.

Don Simone (Pieraccioni) è un prete sopra le righe, impegnato nella difficile impresa di risollevare le sorti della sua chiesa degli Angeli a Firenze, che cade letteralmente a pezzi, e avvicinarla ai giovani. Un giorno riceve una gradita notizia: l’eccentrico zio Waldemaro (Ceccherini) gli ha lasciato in eredità un’attività e un immobile di lusso in Svizzera, ma per entrarne in possesso deve recarsi sul posto entro sette giorni.

Una volta arrivato a Lugano, il parroco scoprirà che l’immobile lasciato dallo zio è in realtà una casa di appuntamenti, e la lucrosa attività che ospita è la prostituzione di un gruppo di squillo d’alto bordo… Che fare? Rinunciare all’eredità e alla possibilità di rimettere in sesto la sua parrocchia in nome dell’etica oppure chiudere un occhio – o tutti e due?

Dopo aver raccontato di amori, amicizie e crisi generazionali assortite, Pieraccioni decide di cambiare, calandosi nei panni di un prete e accostando – è veramente il caso di dirlo! – sacro e profano. L’idea di fondo non è male, al netto di alcune situazioni già viste e riviste al cinema in questi anni.

Purtroppo, però, nessuno dei temi di attualità tirati fuori – che sono quelli più intriganti – viene poi approfondito con la necessaria ironia e sagacia, e tutto resta alquanto superficiale. “Il sesso degli angeli” finisce per diventare l’ennesima fiaba con intenti educativi, italiana fin nel midollo, sicuramente godibile e leggera, ma divertente soltanto a tratti.

Sabrina Ferilli, tenutaria chic, illumina la scena in modo genuino e con dei tempi comici perfetti per questo tipo di commedia, ma lo script non la valorizza a pieno. La grande sorpresa, però, è Marcello Fonte nel ruolo del sagrestano Giacinto, spalla comica perfetta per l’attore toscano.

Nonostante qualche buono spunto, insomma, il nuovo film di Pieraccioni non è indimenticabile. Soprattutto, finisce per cadere proprio in quel moralismo che per tutta la sua durata ha cercato di mettere alla berlina.

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