Un film di Marc Munden. Con Colin Firth, Julie Walters, Dixie Egerickx, Jemma Powell, Edan Hayhurst, Lee Starkey. Drammatico, 99′. Gran Bretagna 2020
Mary Lennox è una bambina di dieci anni, capricciosa e viziata, che vive in una splendida casa in India, servita dalla sua cameriera e ignorata dai genitori che non l’hanno mai abbracciata. Quando il colera se li porta via, Mary finisce affidata allo zio Archibald Craven, in un’immensa dimora isolata nella brughiera inglese dello Yorkshire. Sebbene anche lo zio la ignori, chiuso nel suo lutto, Mary si avventura dentro e fuori casa, portando alla luce segreti sepolti, un cugino della sua età e un giardino delle meraviglie.
Quinta trasposizione cinematografica del classico della letteratura per ragazzi di Frances Hodgson Burnett del 1911, “Il giardino segreto” di Marc Munden è un film ricco di buoni sentimenti e di magia, ma non particolarmente memorabile.
Scritta da Jack Thorne, questa nuova versione fa iniziare la storia nel 1947, all’indomani della fine della seconda guerra mondiale in Europa. La cupezza del dopoguerra viene spazzata via quando Mary scopre un giardino segreto nella tenuta dello zio vedovo. Al grigio si sostituisce un tripudio di colori.
La ragazzina, rimasta orfana, vede letteralmente il passato prendere vita davanti ai suoi occhi, mentre corre tra piante e creature in continuo mutamento. Questo modo di presentare un giardino che abbiamo già ampiamente visto al cinema è originale e sbalordisce il giusto.
Quello che manca al film di Munden, però, è il ritmo. La maggior parte del minutaggio è dedicato alle esplorazioni della tenuta da parte della protagonista, e gli eventi importanti sono concentrati tutti verso il finale.
La scelta di dedicare spazio alle storie passate delle madri di Mary e Collin, invece, conferiscono alla pellicola un certo spessore emotivo. Così come l’importanza data al tema dell’amicizia infantile, che può aiutarci a superare i momenti difficili.
“Il giardino segreto”, insomma, è soprattutto bello da guardare, con la sua variopinta tavolozza di colori. La morale è semplice e diretta: dobbiamo curare le persone come facciamo con le piante. Con la giusta attenzione, tutti quanti possiamo fiorire.