Un film di Emma Cooper. Documentario, 101′. USA 2022
Sulla morte dell’icona di Hollywood Marilyn Monroe – avvenuta la notte tra il 4 e il 5 agosto 1962, nella casa di Brentwood, Los Angeles, dove l’attrice viveva da sola con la sua governante – circolano da decenni voci e teorie complottiste che hanno spesso finito per oscurare il talento e l’intelligenza stesse dell’attrice. Con la ricostruzione delle sue ultime settimane e ore attraverso registrazioni inedite delle persone a lei più vicine, il documentario si pone l’obiettivo di raccontare la vita patinata ma difficile della star, offrendo anche una prospettiva nuova sulla sua ultima, tragica notte.
Non è tutto ora quel che luccica, e la fama può nascondere trappole mortali, se uno non ha gli strumenti per gestirla. Diventare un sex symbol apprezzato e idolatrato da milioni di persone non garantisce uguale fortuna nella vita privata. E talvolta una morte precoce e drammatica trasformano un personaggio in leggenda, in mito.
Non stiamo dicendo niente di nuovo. Ma probabilmente pochi personaggi esemplificano tutte queste affermazioni come Norma Jeane Mortenson aka Marilyn Monroe, stella incontrastata di Hollywood a partire da fine anni ’40, trovata morta nella sua casa di Los Angeles la notte tra il 4 e il 5 agosto 1962.
Ufficialmente la sua scomparsa fu attribuita a un abuso di psicofarmaci. Ma i sospetti e le teorie alternative si sono moltiplicate. Nel 1985 il caso venne riaperto, con l’istituzione di una commissione parlamentare che aveva il compito, tra l’altro, di valutare eventuali responsabilità di FBI e Casa Bianca. Dopo lunghe e accurate indagini l’ipotesi del suicidio è stata confermata. Eppure tanti misteri aleggiano ancora intorno alle ultime ore dell’attrice e in generale sulla sua burrascosa vita privata.
Emma Cooper, desiderosa di fare chiarezza su uno dei casi più tragici di Hollywood, ha realizzato il documentario “I segreti di Marilyn Monroe – Nastri inediti”, disponibile su Netflix dal 27 aprile, partendo dal lavoro del giornalista Anthony Summers (autore del libro “Goddess: The Secret Lives of Marilyn Monroe”).
Summers è stato un importante reporter investigativo e nel 1985 fu incaricato dal suo giornale di seguire i lavori della commissione. Doveva essere un “servizio di routine”, con un impegno massimo di due settimane; si è trasformato in un lavoro di tre anni e in una sorta di ossessione. Summers ha intervistato chiunque potesse dargli un parere, un ricordo e soprattutto un pezzo di verità su Marilyn, sui suoi amori infelici e il suo fragile equilibrio emotivo. Il tutto è confluito in migliaia di registrazioni, fino ad oggi inedite.
Emma Cooper è partita da questi nastri, permettendo allo spettatore di ascoltare dalla viva voce degli intervistati una versione intima, sofferta e in ultima analisi diversa della storia.
“I segreti di Marilyn Monroe” ricostruisce con delicatezza e sensibilità ma allo stesso tempo con un approccio da indagine poliziesca i passaggi cruciali dell’esistenza della Monroe: dall’infanzia umile e difficile passata tra diverse case-famiglia all’ascesa come stella di Hollywood.
Una donna bellissima, desiderata, determinata; un’attrice talentuosa e sulla cresta dell’onda. Dietro al sorriso magnetico si nascondevano però un’infelicità e una solitudine senza fine. Amori infelici, tradimenti, violenze avevano segnato la sua vita e la sua mente, portandola a dipendere in modo massiccio dagli psicofarmaci. E l’incontro con i fratelli Kennedy non fece che accelerare il suo declino.
Le registrazioni fanno emergere le fragilità e le contraddizioni di Mariyln. Una ragazza venuta dal nulla, desiderosa di imparare il mestiere dell’attrice, ingenua e irrequieta. Nel momento più buio venne lasciata sola, andando incontro a una fine già scritta – secondo un copione pensato per evitare imbarazzi ai vertici.
Per chi ha amato Mariyln Monroe e i suoi film ma anche per chi ne ricorda semplicemente la voce, la bellezza o l’eleganza questo documentario susciterà un senso di amarezza ma anche di forte commozione nei confronti di una donna idolatrata da tanti, ma in ultima analisi lasciata sola con se stessa quando davvero contava.
