“I migliori anni della nostra vita”: un uomo, una donna, il tempo che passa

Claude Lelouch torna a dirigere Anouk Aimée e Jean-Louis Trintignant nel terzo capitolo della storia

Un film di Claude Lelouch. Con Anouk Aimée, Jean-Louis Trintignant, Marianne Denicourt,  Souad Amidou, Antoine Sire. Sentimentale, 90′. Francia 2019

Jean-Louis Duroc, un tempo campione a livello internazionale di auto da corsa, si trova ora in una casa di riposo. La sua memoria talvolta vacilla ma su un punto rimane stabile: il ricordo della storia d’amore vissuta con Anne Gauthier cinquant’anni prima. Il figlio Antoine ne è consapevole e decide di andarla a cercare. Se Anne accetterà di recarsi a trovarlo questo forse potrà fare del bene a suo padre. Anne accetta.

 

Dopo “Un uomo, una donna” (1966) e il poco riuscito “Un uomo, una donna oggi” (1986), Claude Lelouch torna a far incontrare Jean-Louis Trintignant e Anouk Aimèe, e i loro personaggi, in “I migliori anni della nostra vita”.

Il tempo questa volta è passato davvero, e ci rimanda, inesorabile, una nuova immagine della coppia. Dopo una vita sregolata, il pilota automobilistico Jean-Louis Duroc fa in modo di ritrovare “la donna”, Anne, un tempo segretaria oggi proprietaria di una boutique. I destini dei due tornano a intrecciarsi…

“I migliori anni della nostra vita” è un film delicato, tenero, romantico ma anche molto triste, con una sceneggiatura tosta, in perfetto stile francese.

Il cast è brillante nel mettere in scena il leitmotif dell’invecchiamento, inesorabile, inevitabile. Jean-Louis soffre di perdite di memoria ma non potrebbe mai dimenticare il volto di Anne, o quel gesto ripetuto di sistemarsi i capelli.

Consigliato agli inguaribili romantici, a chi ama i film francesi ma soprattutto a chi crede nel destino e a ha bisogno di crederci.

 

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