di Concetta Piro
Sette giorni fa abbiamo omaggiato il genio di Stanley Kubrick, in occasione del 50esimo anniversario dell’uscita di “2001: Odissea nello spazio”. La filmografia del 1968, però, è ricca di capolavori.
Nell’anno dei moti socio-culturali di massa anche il cinema vive un momento di trasformazione, rappresentando il clima di ribellione generale attraverso opere che oggi sarebbero impensabili, e che restano tutt’ora incomprensibili.
Nel nostro appuntamento con “I Fantastici 4”, la rubrica settimanale dedicata al consiglio di pellicole a tema, abbiamo scelto i film sessantottini più iconici – senza dimenticare il già citato “2001: Odissea nello spazio”.
IL PIANETA DELLE SCIMMIE
di Franklin J. Schaffner. Con James Whitmore, Charlton Heston, Kim Hunter, Linda Harrison, Roddy McDowall, Maurice Evans. Fantascienza, 112′. USA 1968
Tre scienziati americani a bordo di un’astronave precipitano su un pianeta sconosciuto, abitato da scimmie evolute che tengono gli uomini come delle bestie. Sul pianeta scoppierà un grave conflitto tra l’oscurantismo di alcuni primati e il progressismo di altri. Premio Oscar per il trucco di John Chambers, nomination per la colonna sonora di Jerry Goldsmith e per i costumi di Morton Haak.
LA NOTTE DEI MORTI VIVENTI
di George A. Romero. Con Duane Jones, Judith O’Dea, Russell Streiner, Karl Hardman, Marilyn Eastman, Keith Wayne. Horror, 96′. USA 1968
Prendendo atto che il regista aveva a disposizione solo la sua immaginazione e la macchina da presa, è strabiliante la suspense che Romero riesce a creare solo con l’utilizzo di alcune inquadrature. La sceneggiatura ha un filo logico e un finale non scontato, anzi piuttosto angosciante. Notevole la scelta di attori sconosciuti (o quasi) per i ruoli dei protagonisti.
ROSEMARY’S BABY
di Roman Polanski. Con Mia Farrow, John Cassavetes, Ruth Gordon, Sidney Blackmer, Maurice Evans, Ralph Bellamy. Fantastico, 136′. USA 1968
Rosemary, sposata a un attore sconosciuto, vede il marito diventare di colpo famoso. Il bambino che le nasce qualche mese dopo, secondo le dichiarazioni di una vicina di casa che l’ha assistita e del marito stesso, è morto. Ma un caso porta Rosemary a scoprire una messa nera nella quale un neonato, dai tratti demoniaci, è il protagonista. La donna comprende l’atroce verità: il marito ha ceduto il figlio in cambio del successo. Demoniaco o no, il bimbo è comunque il figlio e Rosemary accetta di prendersi cura di lui.
STRAZIAMI MA DI BACI SAZIAMI
di Dino Risi. Con Nino Manfredi, Ugo Tognazzi, Pamela Tiffin, Moira Orfei, Checco Durante. Commedia, 100′. Italia 1968
Due romantici provinciali si lasciano in seguito a una serie di equivoci e di pettegolezzi: la ragazza dal paesino delle Marche fugge disperata a Roma, lui la segue ma riesce a rintracciarla soltanto dopo che lei si è sposata con un sarto sordomuto. L’amore si riaccende: i due decidono allora, pur in preda a forti rimorsi, di far fuori il mite sarto che però, nell’esplosione della cucina a gas architettata dagli amanti, invece di morire riacquista udito e parola. Per sciogliere un voto si farà frate e sarà proprio lui a benedire il nuovo matrimonio della ex moglie.