I 10 libri più abbandonati di sempre, che meriterebbero di essere finiti

Troppo lunghi, troppo corposi, troppo ricchi di riferimenti e citazioni dotte. Ma la fatica vale la pena

È capitato a tutti di trovarsi almeno una volta in questa situazione. Qualcuno – lettore appassionato o parente poco gradito – vi pone la temuta domanda: “Hai mai letto ***?”. E voi non potete fare altro che rispondere: “Be’, l’ho iniziato, ma non sono mai arrivato alla fine perché [una qualche scusa o giro di parole per non dire che vi ha annoiato a morte]”.

C’era una volta un tempo in cui potevate aver affrontato sì e no un quarto di “Guerra e pace”, colmando le lacune sul resto con qualche riassunto, e questo era abbastanza per considerare il libro letto. Ma con l’avvento degli e-book, di Internet e dell’informazione di massa questi giorni gloriosi sono solo un ricordo. Non c’è niente di cui vergognarsi, anche ai lettori più accaniti del pianeta è capitato di non finire un libro o due.

Diversi team di esperti – tra cui quelli di Goodreads, Kobo e Amazon – hanno condotto ricerche e sondaggi per scoprire quali siano i romanzi più abbandonati di sempre. Alcuni dei titoli che compaiono negli elenchi potrebbero sorprendervi; altri, invece, siamo sicuri che potrebbero risultarvi familiari. Con tutti i libri che esistono al mondo, e quelli nuovi che escono ogni giorno, non ci stancheremo mai di ripetere che accanirsi a leggerne uno in particolare, se proprio non vi convince, non ha molto senso.

Ci sono però alcuni libri, classici soprattutto, che meriterebbero uno sforzo in più. Riprendendo un pezzo di Bustle, ecco i 10 romanzi più abbandonati di sempre che senza dubbio potreste considerare di riprendere in mano, un giorno o l’altro.

 

 

IL SIGNORE DEGLI ANELLI, J. R. R. Tolkien

“Il Signore degli Anelli” è un romanzo di avventure in luoghi remoti e terribili, di episodi d’inesauribile allegria, di segreti paurosi che si svelano a poco a poco, di draghi crudeli e alberi che camminano, di città d’argento e di diamante poco lontane da necropoli tenebrose in cui dimorano esseri che spaventano al solo nominarli, di eserciti luminosi e oscuri. Tutto questo in un mondo immaginario ma ricostruito con cura meticolosa, e in effetti assolutamente verosimile, perché dietro i suoi simboli si nasconde una realtà che dura oltre e malgrado la storia: la lotta, senza tregua, fra il bene e il male.

Abbandonato perché: Questo è uno dei titoli sorprendenti, considerato il seguito mondiale che la storia ha avuto e continua ad avere. Ma probabilmente l’alto tasso di abbandono è legato a tutte quelle ballate… Si tratta di questo, vero? Le ballate in sé per sé sono belle, ma vederle scritte nero su bianco per pagine e pagine e non poterle ascoltare rende la lettura un tantino faticosa. Forse un buon modo per superare l’ostacolo è provare a cantarvele mentalmente, ne varrà la pena. Il mondo di Tolkien è così ricco che vi sembrerà davvero di farne parte, una volta che avrete finito il libro.

 

COMMA 22, Joseph Heller

L’espressione Comma 22, è diventata, grazie a questo libro, emblema dell’assurdità e della demenza militare. Il protagonista è l’antieroico bombardiere americano Yossarian, ossessionato dal fatto che migliaia di persone sconosciute, a cui lui personalmente non ha fatto nulla, tentino continuamente di porre fine ai suoi giorni. Il romanzo si popola di personaggi stravaganti e irreparabilmente maniaci, che nella zelante applicazione della disciplina marziale mettono in ridicolo la ferrea e folle logica del Comma 22.

Abbandonato perché: “Comma 22” è uno di quei libri che non si leggono a cuor leggero, serve concentrazione – perché gli eventi non sono in ordine, le risposte ad alcune domande arrivano dopo pagine e pagine, per capire davvero gli eventi serve mettere insieme i pezzi, le cose sono raccontate in momenti diversi e da prospettive diverse. A questo aggiungete il contenuto tutt’altro che lieto e capirete perché non è un libro facile. Ma una volta che lo avrete finito… capirete che ne valeva la pena!

 

ULISSE, James Joyce

È il racconto degli avvenimenti vissuti nel corso di una giornata da Leopold Bloom e Stephen Dedalus a Dublino, in un vagabondaggio che ripercorre le tappe dell’Odissea. Episodi, scene e fatti sono costruiti con più o meno evidente parallelismo rispetto all’opera omerica. Il romanzo però non si esaurisce in questo, vuole essere anche una “summa” di tutti gli aspetti dell’uomo moderno e dei suoi rapporti con la società.

Abbandonato perché: Probabilmente IL libro difficile da leggere per eccellenza. Nonostante la vicenda narrata copra soltanto ventiquattro ore, il capolavoro di Joyce è complesso sotto tutti i punti di vista (stile, linguaggio, immaginario). Ma pensate che a Dublino ogni anno si svolge un festival dedicato solo a questo romanzo, nel corso del quale si tiene anche una maratona di lettura di oltre 28 ore. Forse potrebbe essere l’occasione giusta per arrivare alla fine…

 

MOBY DICK, Herman Melville

Vi narra in prima persona la sua avventura Ismaele, che si imbarca come marinaio assieme a un ramponiere indiano sulla baleniera Pequod. Il capitano della nave, Achab, un personaggio cupo che incute rispetto e timore nei suoi uomini, ha perso una gamba per colpa della balena bianca Moby Dick e ora vuole vendicarsene, a qualunque costo. Inizia così una lunga caccia.

Abbandonato perché: Anche in questo caso, è facile capire perché tanti lettori gettano la spugna: pagine e pagine di digressioni legate alla vita in mare, alla navigazione, alle balene. Dopo un po’ si diventa pazzi. Arrivare alla lettura preparati è un buon modo per affrontarla col piede giusto – provate a considerare le digressioni come delle note molto lunghe, può servire. E anche se forse non amerete mai la storia, “Moby Dick” è uno dei capisaldi della letteratura di tutti i tempi, quindi dopo averlo finito non potrete non considerarlo con rispetto.

 

INFINITE JEST, David Foster Wallace

In un futuro non troppo remoto e che somiglia in modo preoccupante al nostro presente, la merce, l’intrattenimento e la pubblicità hanno ormai occupato anche gli interstizi della vita quotidiana. Il Canada e gli Stati Uniti sono una sola supernazione chiamata ONAN, il Quebec insegue l’indipendenza attraverso il terrorismo, ci si droga per non morire, di noia e disperazione. E un film perduto e misterioso, “Infinite jest”, dello scomparso regista James Incandenza, potrebbe diventare un’arma di distruzione di massa…

Abbandonato perché: Non siete riusciti a finire questa bizzarra saga familiare? Nessuno può biasimarvi, è successo a molti. La mole dell’opera e lo stile non aiutano. Ma anche in questo caso, chi è riuscito ad arrivare alla fine, dice che ne vale assolutamente la pena.

 

IL CARDELLINO, Donna Tartt

Theo Decker sopravvive, appena tredicenne, all’attentato terroristico che in un istante manda in pezzi la sua vita. Solo, a New York, viene accolto dalla ricca famiglia di un compagno di scuola. Ma nella nuova casa di Park Avenue si sente a disagio, e la nostalgia per la madre lo tormenta. L’unica cosa che riesce a consolarlo è un piccolo quadro dal fascino singolare. Da lì, il suo futuro diventa una rocambolesca girandola di salotti chic, amori e criminalità, in balìa di una pulsione autodistruttiva impossibile da controllare.

Abbandonato perché: Questo è divertente. Quando è uscito, il libro della Tartt è stato un vero e proprio caso oltre ad essersi aggiudicato il Pulitzer. Secondo i dati – sta qui il fatto divertente – molti di quelli che lo abbandonano arrivano quasi fino alla fine, prima di dire basta. Il libro nelle ultime 200 pagine prende effettivamente una piega molto filosofica, una sorta di contraccolpo stilistico. Ma prima di tutto le idee che vengono presentate sono interessanti, e poi forse non si tratta proprio di un finale da brivido ma dopo aver affrontato oltre 700 pagine mollare sul rettilineo finale ha senso?

 

IL GRANDE GATSBY, F. S. Fitzgerald

Il giovane Nick Carraway, voce narrante del romanzo, si trasferisce a New York nell’estate del 1922. Affitta una casa nella prestigiosa e sognante Long Island, brulicante di nuovi ricchi disperatamente impegnati a festeggiarsi a vicenda. Un vicino di casa colpisce Nick in modo particolare: si tratta di un misterioso Jay Gatsby, che abita in una casa smisurata e vistosa, riempiendola ogni sabato sera di invitati alle sue stravaganti feste. Eppure vive in una disperata solitudine e si innamorerà insensatamente della cugina sposata di Nick, Daisy…

Abbandonato perché: Una delle vittime della scuola, soprattutto nei paesi di lingua inglese. Se ne sente parlare così tanto tra i banchi, che poi non si riesce ad affrontare la lettura in modo sereno e si finisce per metterlo via, magari odiandolo (un po’ quello che in Italia succede spesso ai “Promessi sposi”). Da riconsiderare una volta presa la maturità.

 

DELITTO E CASTIGO, Fedor Dostoevskij

Un giovane studente, Raskol’nikov, per ragioni economiche è costretto ad abbandonare l’università. Animato da un forte risentimento, ma anche da considerazioni politiche di palingenesi sociale, il giovane progetta e realizza di uccidere una vecchia usuraia. Rubarle i soldi, nella sua idea, dovrebbe renderlo in grado di fare del bene agli altri.

Abbandonato perché: Delitto e castigo” è uno di quei libri che rapiscono. Dalla vostra vita tranquilla verrete trasportati nell’oscurità dei quartieri russi e nel bel mezzo di una crisi esistenziale. Arrivare alla fine è come prendere una boccata d’aria dopo una lunga immersione. Non stiamo dicendo che c’è luce alla fine del tunnel, ma di sicuro la fine del tunnel esiste.

 

L’ATLANTE DELLE NUVOLEDavid Mitchell

Vivono in punti e momenti diversi del mondo e del tempo, eppure fanno parte tutti di un unico schema, una specie di matrioska composta da sei personaggi uniti l’uno all’altro dal filo sottile e inestricabile del caso. Le loro anime si spostano come nuvole, passando dal corpo di un notaio americano di metà Ottocento, giunto su un’isola del Pacifico per assistere ai devastanti effetti del colonialismo, al giovane musicista che s’intrufola nell’esistenza di un celebre compositore belga tra le due guerre mondiali

Abbandonato perché: Sorprendente. Se avete mollato il libro perché non avete apprezzato il film, dategli assolutamente un’altra chance, perché è fantastico. La maniera di Mitchell di raccontate le sue storie da punti di vista diversi qui è al suo meglio. Se capita di annoiarsi di un narratore unico e di un unica prospettiva qui il rischio è scongiurato.

 

GUERRA E PACE, Lev Tolstoj

Le vicende di due famiglie dell’aristocrazia russa, i Bolkònskij e i Rostòv, dove spiccano le figure della contessina Natàsha e del principe Andréj, sullo sfondo della Russia patriarcale e contadina devastata dalle guerre e dall’invasione di Napoleone, ma ancor più sconvolta dall’influsso, borghese e civilissimo, dell’Europa occidentale.

Abbandonato perché: Potremmo scommettere che questo libro sia stato abbandonato spesso anche dai lettori della sua epoca, perché è corposo e infarcito di digressioni storiche. Ma se riuscite a non perdervi tra tutti questi nomi e legami familiari, tra battaglie e generali ne varrà assolutamente la pena. Non fatevi spaventare dalla mole, “Guerra e pace” non è un libro difficile. È solo lungo, ma una volta che vi sarete fatti prendere la navigazione procederà a meraviglia. E poi c’è quel colpo di scena nel finale… vale la pena leggerlo solo per arrivarci!

 

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