di Teacher Cate
Il mese di marzo inizia con un appuntamento celebrato in tutto il mondo: la festa della donna. La giornata dell’8 è l’occasione per le associazioni femminili di sensibilizzare l’opinione pubblica, mettendo in luce le problematiche connesse alla condizione femminile. Per fiorai, ristoratori e gioiellieri, invece, è il lato commerciale quello che conta.
Molte donne approfittano di questa festa per uscire da sole con le amiche e concedersi magari una serata diversa all’insegna della trasgressione – pensiamo agli spettacoli di spogliarello maschile organizzati in molti locali.
Ma l’8 marzo è davvero una festa universale? Personalmente pensavo di sì, almeno fino a quando non ho scoperto che in Inghilterra non se ne trova praticamente traccia. Vi ho lasciato senza parole? Eppure è vero.
Il motivo di questa mancanza si deve probabilmente al fatto che tra gli anglosassoni c’è una vera parità tra uomini e donne. Pensiamo solo al modo di approcciarsi all’altro sesso. Nel Regno Unito è normale che le signore facciano il primo passo in amore. In Italia, invece, nonostante ci consideriamo moderni, esistono ancora pregiudizi e luoghi comuni, per questo se una donna si mostra troppo spregiudicata o sicura di sé viene spesso considerata una poco di buono.
L’unica cosa che abbiamo in comune con gli inglesi è la mimosa – nel senso che il nome di questo fiore si scrive e si pronuncia in inglese allo stesso modo che in italiano. Però non credo che le donne inglesi ne ricevano mazzi in dono per l’8 marzo.