Tra il primo e il secondo libro sono passati oltre 50 anni. Un’attesa infinita, possiamo ben dirlo. È valsa la pena aspettare con passione il ritorno della scrittrice? Stando ai commenti dei lettori che hanno affollato le librerie per portarsene a casa una copia non troppo. Le critiche, infatti, non sono mancate.
Aspettando l’uscita del libro in Italia – prevista per il 19 novembre -, se non potete resistere alla curiosità, ecco 5 anticipazioni succose su questo attesissimo – e già criticatissimo – sequel.
Scout è cresciuta (e non usa più quel nomignolo)
Ambientato 20 anni dopo il finale de Il buio oltre la siepe, “Go Set A Watchman” ci porta negli anni ’50. Qui troviamo la nostra protagonista, ormai 26enne, descritta come una donna indipendente e libera da taboo sessuali, in viaggio da New York verso l’Alabama in treno. Ma la vecchia Scout, un po’ goffa, sfortunata e adorabile, è ancora riconoscibile tra le righe. Il maschiaccio del primo romanzo può anche essere stato sostituito da una giovane donna attraente, ma l’autrice chiarisce a più riprese che “lo spirito irrequieto” del personaggio e i suoi principi morali sono ancora la sua forza trainante.
Il fratello di Scout, Jem, è morto
Se avete tirato un sospiro di sollievo davanti alla notizia che Scout non è cambiata, e possiamo dirvi che Atticus anche continua a fare ciò che meglio gli riesce – ovvero l’avvocato – all’età di 72 anni, ci sono anche delle note dolenti. Jem è morto. L’incubo della sua prematura scomparsa, che sembra essere avvenuta anni addietro (magari nella Seconda Guerra Mondiale?) è accennato ma non spiegato nel dettaglio. Come sarà riuscita ad andare avanti Scout senza il suo simpatico, anche se talvolta un po’ supponente, fratello maggiore?
Atticus non sta bene
Quella con cui si apre il libro è soltanto la quinta visita di Scout a casa, da quando si è trasferita a New York, e appare chiaro che la ragazza non vede il padre da tempo. La sua decisione di prendere il treno, invece di chiedere a lui di guidare, fa presupporre che Atticus non sia più quello di una volta. Ma Scout resta molto sorpresa a non trovare il padre nemmeno ad aspettarla alla stazione. Al suo posto c’è Henry “Hank” Clinton, una vecchia fiamma di Scout, che nel frattempo è diventato associato nello studio legale di Atticus. Spetta a lui il compito di spiegare a una sorpresa Scout che il padre è malato…
Nel segno dell’amore
Appena scesa dal treno, Scout riceve una proposta di matrimonio da parte di Henry Clinton – quando si dice bruciare le tappe. Ma per quanto lei adori la sua cittadina natale, pensare di tornarci in piante stabile è tutt’altro che attraente. Ancora una volta Scout dimostra di voler percorrere la via della resistenza a oltranza – sarebbe sicuramente stato più semplice dire di sì, sposarsi ed eventualmente ripensarci più avanti. Comunque, nonostante il rifiuto, nel giro di poche pagine i due sono di nuovo amici. Henry è un personaggio nuovo, che non abbiamo conosciuto in Il buio oltre la siepe. Come ha dichiarato l’editore della Lee, il romanzo è pieno di facce nuove.
Lo stile di Harper Lee è sempre lui: unico
Saranno anche passati 50 anni dal primo – e unico – romanzo di Harper Lee, i lettori potranno non essere d’accordo con alcune scelte narrative, ma lo stile dell’autrice in queste pagine è ancora quello di un tempo. L’innocenza arguta di Scout, il suo umorismo, i dialoghi e le descrizioni vivide della rossa terra di Maycomb portano indietro ai giorni de “Il buio oltre la siepe”. È un po’ come ritrovare un vecchio amico, dopo che per anni e anni non lo abbiamo sentito, e scoprire che la conversazione riparte come se non fosse passato un solo giorno. La voce narrante, come ha notato qualcuno, è effettivamente un po’ spettarle – ma radicata com’è in un tempo e uno spazio che difficilmente, oggi, ci sono familiari difficilmente avrebbe potuto non esserlo.
A voi la parola, amici lettori. Cosa ne pensate di questo ritorno – quasi insperato – di Harper Lee alla storia e ai personaggi che le hanno regalato la notorietà tanti anni fa? Vedete il sequel de Il buio oltre la siepe come una possibilità, oppure avreste preferito che quel classico della letteratura rimanesse auto-conclusivo? Siamo davvero curiosi di sapere come la pensate.