Fisica, Astrologia, Matematica: 10 libri per sentire la scienza più vicina

L’8 febbraio, come ci ha ricordato ieri il doodle di Google, ricorre l’anniversario della nascita di Dmitrij Ivanovič Mendeleev, il chimico russo inventore della tavola periodica degli elementi.

Fisica, biologia, astronomia – le materie che, in maniera generica inseriamo di solito sotto l’etichetta di scienza – sono state nemiche giurate di generazioni e generazioni di studenti. Ma chi ha detto che, adesso che i banchi di scuola sono per molti alle spalle, non sia possibile rivalutarle?

Per il nostro appuntamento con il consiglio di libri a tema abbiamo deciso questa volta di farci ispirare da Mendeleev, proponendovi 10 libri “scientifici”. Non testi specialistici, attenzione, ma romanzi, grandi classici, testi divulgativi pensati per un pubblico ampio. Perché anche le scienze possono uscire dai laboratori e diventare pani per i denti di tutti.

 

Al suo barbiere Einstein la raccontava così, Robert L. Wolke

Vi siete mai chiesti perché il mare è blu? O perché gli uccelli non restano fulminati sui fili dell’elettricità? E come mai una frusta deve produrre proprio quel particolare schiocco? Una serie di divertenti spiegazioni tanto di fenomeni in cui ci si imbatte tutti i giorni, come la gravità e l’acustica, quanto di fatti straordinari, perché la scienza è dappertutto e non occorre essere Einstein per farsi delle domande sul mondo che ci circonda. Il libro è costruito in modo da poter essere letto in più di cento modi a partire da una qualunque delle oltre cento domande cui Wolke dà risposta. Con l’aggiunta qua e là di qualche suggerimento di facili esperimenti domestici.

 

“Che cosa sappiamo sull’universo, e come lo sappiamo? Da dove è venuto, e dove sta andando? L’universo ebbe un inizio e, in tal caso cosa c’era prima? Il tempo avrà mai una fine?” Con questi quesiti Stephen Hawking ci introduce in una straordinaria avventura: un’emozionante cavalcata nel tempo. L’espansione dell’universo, il principio di indeterminazione, le particelle elementari e le forze della natura, l’origine e la sorte dell’universo, l’unificazione della fisica sono le grandi tappe di questo viaggio indimenticabile. Ma oltre a riassumere le conoscenze tradizionali Hawking illustra le ultime teorie sulla fisica dei buchi neri, il principio antropico, la teoria dell’universo inflazionario, l’universo contenuto in una bolla. Introduzione di Carl Sagan.

 

“Flatlandia” è stato pubblicato anonimo nel 1882. Abbott vuole spiegare la natura delle tre dimensioni che conosciamo, in modo da prepararci all’eventualità di una quarta dimensione, ancora sconosciuta. Così immagina un mondo a due dimensioni, Flatlandia, dove la terza dimensione è inconcepibile. Ma che cosa succede se un abitante di Flatlandia si rende conto che un’altra dimensione è, non solo concepibile, ma addirittura esistente? Al suo primo apparire, l’opera di Abbott non riscosse particolare attenzione. Ma è nel 1920, nel secolo di Einstein, che inizia ad attirare l’interesse di molti per l’evidente analogia con lo sforzo di comprensione che la teoria einsteiniana portava con sé. Come è noto, infatti, la teoria della relatività aggiunge una quarta dimensione, il tempo. Da allora questo libro è diventato un classico della letteratura, contaminata con la scienza.

 

Un diavoletto dai mille giochi di prestigio conduce Roberto, un ragazzino che odia la matematica perché insegnata male da un professore antipatico, alla scoperta del paese incantato dei numeri. E il mondo della matematica diventa fantasioso come una fiaba.

 

La matematica diventa in questo libro protagonista di un romanzo. Un libraio in pensione, per scoprire le strane circostanze della morte di un amico che gli ha lasciato in eredità una biblioteca interamente dedicata alle scienze matematiche, deve rimettersi a studiare aritmetica, algebra, trigonometria e logica, materie che ha sempre detestato fin da quando era studente di filosofia. Ma nell’impresa gli danno man forte i membri della sua “tribù”, in particolare il pappagallo Nofutur, che ha il dono della parola e non solo…

 

Come fa Superman, con un solo balzo, ad arrivare sul tetto di un edificio di trenta piani? Cosa dice, dell’eroe dei fumetti, questo salto di 200 metri? Quasi tutto. Basta applicare le leggi di Newton: per sfidare la gravità, saltando cosi in alto, Superman, se pesa 100 chili, deve avere una velocità iniziale di oltre 200 chilometri l’ora e, dunque, applicare al salto una forza di oltre 25 tonnellate al secondo. Impossibile per un terrestre, ma non per chi è nato su Krypton, che ha una gravità maggiore. Kakalios spazia dalla meccanica quantistica, alla termodinamica, alla relatività, alla fisica dei solidi… altrimenti come spiegare in che modo l’Uomo Invisibile riesce a passare attraverso i muri?

 

Nel 1665 il matematico Pierre de Fermat, uno dei più geniali innovatori della teoria dei numeri, morì portando con sé la soluzione del suo ultimo quesito aritmetico. “Dispongo di una meravigliosa dimostrazione di questo teorema, che non può essere contenuta nel margine troppo stretto di una pagina.” Era stata lanciata una delle più alte sfide nell’ambito delle dimostrazioni matematiche, una prova nella quale innumerevoli studiosi si sarebbero cimentati invano nei secoli successivi. Per più di trecento anni il teorema di Fermat ha resistito ostinatamente al progresso della scienza, fino a quando, nell’estate del 1993, Andrew Wiles, un matematico inglese della Princeton University, ha dichiarato di averlo risolto. Simon Singh ha raccontato questa straordinaria avventura del pensiero umano; la storia di un enigma che affonda le proprie radici nella Grecia di Pitagora e arriva fino ai giorni nostri, ai lunghi anni di ricerche e di isolamento accademico durante i quali Wiles è riuscito a far convergere le più recenti tecniche delle teoria dei numeri verso la soluzione del problema “più difficile che sia mai esistito”.

 

Nel 1828, Gauss, matematico, fisico, astronomo, al momento direttore dell’osservatorio di Gottinga, dove vive con la seconda moglie Minna e i figli, viene invitato da Alexander von Humboldt, esploratore, geografo e scienziato, a Berlino, dove si svolge un congresso di scienziati tedeschi. L’incontro fra due delle menti più geniali della Germania illuminista fornisce all’autore l’occasione di narrare le incomparabili vite dei due personaggi, dall’infanzia al 1828 passando per il viaggio e il trattato che hanno fondato la geografia e la matematica moderne. Il ritratto irridente ma appassionato e devoto dell’epoca di massimo splendore della cultura tedesca.

 

“Il viaggio nella scienza che stiamo per intraprendere ci condurrà attraverso i diversi campi del sapere, per tentare di rispondere alle innumerevoli domande che un uomo intelligente e curioso non può non porsi su ciò che lo circonda. Domande che, per secoli, sono state al centro dell’interesse dei filosofi: chi siamo, da dove veniamo…” Dal Big Bang all’evoluzione della vita sulla Terra, dalla meccanica quantistica alle suggestioni del paranormale, fino alle più recenti conquiste della tecnologia: in queste pagine il più grande divulgatore scientifico d’Italia ci accompagna in un sorprendente viaggio attraverso le regioni della scienza, fornendo con il suo inconfondibile stile accessibile e accattivante le informazioni più aggiornate e interessanti. Una guida per soddisfare le curiosità e il desiderio di sapere dei “profani”, che fornisce le indispensabili chiavi d’accesso al mondo spesso misterioso della scienza.

 

Frutto di diverse stesure, quest’opera teatrale nasce negli anni che precedono immediatamente la Seconda guerra mondiale e che vedono sperimentare e utilizzare a fini bellici la scissione dell’atomo, gli anni in cui si compie definitivamente una paurosa frattura tra progresso tecnico e progresso sociale. La figura di Galileo, lo scienziato che con le sue rivoluzionarie intuizioni rischia di mettere a repentaglio gli equilibri teologici e sociali del suo tempo e che si piega alla ritrattazione per timore della tortura e per mancanza di agonismo eroico, è la metafora dello scienziato moderno, dell’intellettuale perseguitato dall’inesorabile binomio scienza-fanatismo. Eppure, nonostante il suo intimo dissidio, la sua contraddittorietà, questo Galileo brechtiano è figura umanamente ricca, moderna proprio perché, pur asserendo in modo geniale la verità contro l’ignoranza, la superstizione e il conformismo, egli resta in bilico perenne e labile tra due fronti.





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