I FANTASTICI 4 | Buon compleanno, Sophia Loren!

di Concetta Piro

 

Il 20 settembre ha compiuto 83 anni una delle regine indiscusse del cinema, Sophia Loren. Nonostante trasmetta costantemente la sua napoletanità, Sofia Costanza Brigida Villani Scicolone è nata a Roma, nel 1934. Vedova del produttore Carlo Ponti (1912-2007), ha due figli, Edoardo e Carlo.

La sua carriera è ricca di collaborazioni di rilievo: è stata diretta da Vittorio De Sica, Sidney Lumet e Robert Altman, ha recitato accanto a Marcello Matroianni, Clark Gable e Cary Grant. Ha vinto due premi Oscar, cinque Golden Globe e dieci David di Donatello.

Nel nostro appuntamento del venerdì con “I Fantastici 4”, la rubrica dedicata al consiglio di pellicole a tema, abbiamo scelto le sue quattro interpretazioni migliori. Il fil rouge? La regia di De Sica capace più di altri, a nostro parere, di tirare fuori il meglio di Sophia Loren.

 

LA CIOCIARA di Vittorio De Sica (1960)

Sophia Loren interpreta Cesira, una giovane vedova che cerca di sopravvivere, insieme alla figlia, ai bombardamenti e alle insidie della città durante la Seconda guerra mondiale. Oscar come Miglior attrice per lei, la prima donna a vincere il premio con un’interpretazione non in lingua inglese.

 

IERI, OGGI, DOMANI di Vittorio De Sica (1963)

Il film, diviso in episodi che rappresentano ognuno un’età della vita, è ambientato nelle città di Napoli, Milano e Roma. Straordinario il duetto della Loren con Marcello Mastroianni e celeberrima la scena dello spogliarello, con l’attore romano che ulula davanti a cotanta bellezza. BAFTA e Oscar al miglior film straniero.

 

MATRIMONIO ALL’ITALIANA di Vittorio De Sica (1964)

Tratto dalla commedia teatrale di Eduardo De FilippoFilumena Marturano”, la Loren regala un’interpretazione immensa e struggente, e a tratti riesce anche persino a superare in magnificenza il collega Mastroianni che non è da meno. Film memorabile, che si guarda sempre con piacere.

 

I GIRASOLI di Vittorio De Sica (1970)

I girasoli che danzano sotto il vento delle note di apertura prima, l’intensità che lega Marcello Mastroianni e Sophia Loren, quella sublime alchimia che fa scomparire il nulla che resta, poi. A prevalere la bravura di un regista stanco nelle sequenze impersonali ma vivo nel cogliere i sentimenti senza usare né dialoghi né prolissi intrecci di trama. Tutto scorre, immensamente.

 

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