“Endless”: un teen drama che ricalca “Ghost” con scarso successo

Due giovani innamoratissimi che il destino prova a separare, una narrazione malinconica e tanta noia

Un film di Scott Speer. Con Alexandra Shipp, Nicholas Hamilton, DeRon Horton, Ian Tracey, Patrick Gilmore. Commedia sentimentale, 95′. USA 2020

Chris e Riley non potrebbero essere più diversi tra loro. Ma si amano, anche per questo contrasto. Riley, benestante, primeggia negli studi ma nasconde un talento nel disegno, mentre Chris vive solo per la sua motocicletta e odia il padre che lo ha lasciato in tenera età per costruirsi un’altra famiglia. Quando Riley viene ammessa a Georgetown alla facoltà di Legge, Chris si chiede se sia quello che lei davvero vuole o che i suoi genitori hanno deciso per lei; il litigio che ne scaturisce causa un incidente d’auto letale per Chris. Riley, distrutta dal dolore, non riesce a voltare pagina e comincia a credere che lui la stia contattando dall’aldilà…

 

Teen drama con accenni sovrannaturali, “Endless” racconta la storia di Riley e Chris, due neodiplomati follemente innamorati l’uno dell’altro. Quando Chris muore tragicamente in un incidente d’auto, si ritrova bloccato in una specie di limbo, senza la possibilità di comunicare con chi ha lasciato indietro…

Questa estrema sintesi della trama vi ricorda qualcosa? Ebbene sì, il film di Scott Speer cerca di adattare per il pubblico giovane uno dei cult degli anni ’90, “Ghost”. Peccato che qui manchino del tutto sia la chimica tra i protagonisti sia quell’elemento di congiunzione tra i due rappresentato all’epoca da Whoopi Goldberg.

All’inizio “Endless” presenta tutti gli elementi del classico teen drama moderno: la narrazione malinconica; la coppia formata da due persone diametralmente opposte ma tanto innamorate, che si interrogano sul futuro; la svolta tragica. Dopo l’incidente che separa i nostri amanti sfortunati, il film inizia a trasformarsi in qualcos’altro, seguendo da un lato Riley, distrutta dal dolore, dall’altro Chris, catapultato in un mondo “altro”.

Purtroppo, nel passaggio si perde buona parte dell’appeal visivo del progetto. La parte dedicata a Riley e alcune storyline secondarie, aggiunte per aumentare la tensione nella trama, risultano davvero troppo scontate e stereotipate, irrilevanti ai fini della storia. La sceneggiatura, soprattutto nella parte centrale, è superficiale, incapace di portare a degna conclusione tutti gli spunti iniziali.

“Endless” si risolleva un po’ nel finale, che parla da una prospettiva tenera, che il pubblico giovane quasi sicuramente apprezzerà, di come si possa sopravvivere al dolore per una perdita prematura. Anche quando questa ci sembra, inizialmente, insuperabile.

 

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