di Federica Zanoni (Kikka)
In biblioteca i libri per i bambini in età prescolare, i bambini che non sanno ancora leggere o che stanno per imparare a farlo, si chiamano “Prime letture” (PL) e sono contraddistinti da un’etichetta dai bordi di colore giallo.
Sono libri adatti al primo incontro tra il bambino e questo nuovo mondo fatto di parole, immagini e storie, e solitamente sono pensati per una fruizione multisensoriale, dove non è solo la vista ad essere chiamata in causa, mediata dall’adulto, voce narrante in questo magico viaggio.
Nel nostro primo appuntamento con i consigli di lettura per bambini e ragazzi vogliamo concentrarci proprio sulla categoria delle Prime letture. Ecco tre albi illustrati adatti a lettori dai 3 anni in su, per avvicinare i più piccoli al mondo dei libri.
LA GALLINA CHE AVEVA MAL DI DENTI di Bénédicte Guettier
Questo libro di Bénédicte Guettier edito da Clichy racconta la storia di mamma gallina e dei suoi cinque piccoli, quattro pulcini e un cucciolo di coccodrillo, alle prese con una visita dal dentista attraverso grandi immagini colorate e una modesta quantità di testo.
Il finale è sorprendente, lo stile dell’autrice irriverente e per niente scontato. Della serie: anche dei giovanissimi lettori possono confrontarsi con una vicenda dove i buoni e i cattivi non sono così facilmente distinguibili, e dove la morale è diversa da quella che ci si sarebbe aspettati in origine…
Della stessa autrice, sempre edito da Clichy, vi consiglio “Il papà che aveva 10 bambini”.
PICCOLO BLU E PICCOLO GIALLO di Leo Lionni
Piccolo blu e piccolo giallo sono i classici migliori amici, due macchie di colore che si divertono a giocare, correre e saltare insieme agli altri amichetti al parco o a scuola.
Il libro di Leo Lionni è un classico per l’infanzia, letto da generazioni di bambini. Nonostante la semplicità della grafica e dell’impaginazione, tratta tematiche importanti come l’integrazione, l’accettazione del diverso, i cambiamenti che gli altri ci spingono a compiere.
ORSO BUCO di Nicola Grossi
Si può raccontare una storia soltanto con forme e colori? Nicola Grossi, nel suo albo, cerca di farlo, stimolando a più non posso l’immaginazione dei giovanissimi lettori.
La storia è semplice, trasmette il messaggio che “l’unione fa la forza”, ma la particolarità è che è lo fa utilizzando soltanto figure stilizzate, accompagnate da pochi suoni onomatopeici. È il bimbo che deve mettersi in gioco, inventando.
Il finale è un non finale, volutamente, perché la storia non finisce con l’ultima pagina del libro ma può andare avanti all’infinito.