“Come ti ammazzo il Bodyguard”: tra comicità e action, un film che funziona a tratti

Samuel L. Jackson e Ryan Reynolds protagonisti di una storia nel segno dell'esagerazione che ha anche un suo messaggio

Un film di Patrick Hughes. Con Samuel L. Jackson, Ryan Reynolds, Gary Oldman, Salma Hayek, Elodie Yung, Joaquim de Almeida. Azione, 118′. USA 2017

Michael Bryce è una guardia del corpo impeccabile. Almeno fino a che un prestigioso cliente giapponese viene ucciso sotto i suoi occhi da un cecchino. Darius Kincaid è un sicario con una lunga scia di sangue alle spalle e un curioso codice morale. Solo quest’ultimo può testimoniare al tribunale dell’Aja contro Vladislav Dukhovich, ex presidente bielorusso e genocida, che ha sin qui eliminato tutti i potenziali testimoni. I due dovranno cooperare, non senza qualche problema di ego e di carattere.

 

Scatenata commedia action che ricorre al più classico scontro tra caratteri, “Come ti ammazzo il bodyguard” porta sul grande schermo la storia di Micheal Bryce (Reynolds), ex guardia del corpo tripla A, e quella del suo immortale e singolare cliente nonché pericoloso sicario, Darius Kincaid (L. Jackson), costretti a passare 24 ore a strettissimo contatto.

Kincaid ha ventisette ore per essere trasferito da Manchester ad Amsterdam e testimoniare ad un processo contro il dittatore dell’Est Europa, Vladislav Dukhovich (Oldman). Riusciranno i “nostri eroi” a portare a termine la missione?

La pellicola diretta da Patrick Hughes e scritta da Tom O’Connor nel suo piccolo funziona grazie all’intuizione con la quale decide di nutrire costantemente non gli attori che ha in squadra, ma le icone che rappresentano: Reynolds una guardia del corpo perfettamente efficiente nel suo lavoro e assolutamente incapace di comprendere la vita, che si rivela il perfetto partner del killer di Jackson, lasciato libero di sfogare carisma, incontenibilità e grandezza, tra espressioni irresistibili, canti e saggi consigli.

Tutto è esagerato, in “Come ti ammazzo il bodyguard”, dai riferimenti cinematografici e le situazioni paradossali – prima tra tutte, la sequenza musicale nel pullman di suore italiane – ai guizzi di violenza e la colonna sonora dalle sfumature rock, country e pop.

Un action che parte come il più convenzionale dei buddy movie e poi si compone con thriller, romanticismo a suon di proiettili e qualche passaggio sinceramente spassoso.

L’azione e l’adrenalina non mancano in un film che compie inoltre l’incredibile scelta di aggiungere anche un certo spessore e di far riflettere tra una sparatoria e l’altra. Tra un bodyguard che uccide per difendere i criminali e un assassino che uccide solo i criminali, chi è davvero il cattivo della storia?

 

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