“Bogside Story”: la domenica di sangue rivive in un documentario

Rocco Forte racconta la storia attraverso le testimonianze di chi è sopravvissuto e di chi è venuto dopo

Un film di Rocco Forte. Documentario, 75′. Italia 2017

L’autorevole giornalista Fulvio Grimaldi, unico foto-reporter italiano a documentare la pacifica Marcia per i diritti civili del 30 gennaio 1972, a Derry, culminata con il massacro tristemente noto con il nome di Bloody Sunday, torna in Irlanda del Nord, 45 anni dopo, per testimoniare alla terza inchiesta sull’evento. A Derry scopre che sulle mura esterne delle case del Bogside, il più importante quartiere cattolico della città, sono dipinti dei murales che raccontano gli eventi più significativi della recente storia nordirlandese. Affascinato dalla potenza comunicativa dei murales, Fulvio entra in contatto con The Bogside Artists, gli autori dei dipinti, e con le persone che furono coinvolte negli eventi.

 

Sarà capitato a tutti, anche ai più ignoranti in fatto di musica, di sentire almeno una volta la canzone degli U2 “Sunday Bloody Sunday”, data 1983. Ma quanti sanno che il gruppo si è ispirato, per scriverla, agli eventi verificatisi il 30 gennaio 1972 nella cittadina di Derry, in Irlanda del nord?

Quanti sanno che la “domenica di sangue” del titolo provocò la morte di 14 persone innocenti e disarmate, tra cui bambini, donne e anziani, uccise dai fucili del reparto paracadutisti dell’esercito britannico? Quanti non inglesi ricordano la guerra civile tra protestanti e minoranza cattolica, iniziata alla fine dei Sessanta e conclusasi solamente il 10 aprile 1998 con lo storico accordo del “Venerdì Santo”?

Non voglio annoiarvi con un’interrogazione di storia contemporanea non programmata, ma queste domande e molte altre vi assilleranno dopo aver visto il documentario di Rocco Forte “Bogside story” (Bogside dal quartiere a maggioranza cattolica della cittadina in cui si svolse la manifestazione e il massacro), che porta sul grande schermo una pagina buia dell’Europa moderna, rinfrescando la memoria al pubblico meno giovane, vittima spesso di una pericolosa amnesia collettiva sul recente passato.

Grazie al coraggio, alla professionalità e al tempismo del fotoreporter italiano Fulvio Grimaldi, testimone oculare di quella strage, furono trasmesse notizie e immagini degli eventi, nonostante il tentativo di censura del governo britannico.

“Bogside Story” si apre con l’audio originale, conservato negli archivi di Grimaldi, delle voci impaurite e stupite dei manifestanti quando si resero conto di essere il bersaglio di veri proiettili. È un inizio scioccante per lo spettatore che prova la sensazione di trovarsi davvero in mezzo agli spari.

Il regista Rocco Fonte, dimostrando sensibilità, umanità e talento, costruisce un documentario mai banale, mai retorico, mai di parte alternando interviste ai parenti delle vittime e ai sopravvissuti al massacro, come il compianto Padre Edward Daly.

E poi lo stesso Grimaldi, tornato a a quarant’anni di distanza a Derry, e i The Bogside artists, che hanno raccontato attraverso murales quanto successo in Irlanda del Nord. Perché l’arte può farsi strumento pacifico di lotta e mezzo per ricordare coloro che hanno dato la vita per la libertà e il riconoscimento dei diritti.

“Bogside story” è un documentario da vedere e interiorizzare per comprendere come la litigiosa e lacerata Europa di oggi sia figlia di quella di un tempo, immortalata sui muri dai The Bogside Artists, fotografata da Fulvio Grimaldi. Un prezioso contributo storico, artistico e creativo per la nostra coscienza collettiva.

 

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