Biblioterapia: come curarsi con i libri

Il termine potrebbe non suonarvi del tutto nuovo, perché nell’ultimo periodo se n’è iniziato a parlare anche in Italia, grazie ad alcuni libri e alcuni autori (pensiamo solo al bel manuale Sellerio di Ella Berthoud e Susan Elderkin, a cura di Fabio Stassi).

La biblioterapia non è in realtà una disciplina nuovissima, anche se porta molto bene i suoi quasi 100 anni di età. Il primo a utilizzare il termine, riferendosi al potere curativo dei libri, fu Samuel Crothers nel 1916. Negli anni Trenta, alcuni psicologi iniziarono a utilizzare la lettura per curare pazienti affetti da lievi nevrosi e problemi di alcolismo e negli Stati Uniti anche i veterani della Prima e della seconda guerra mondiale vennero trattati così per superare lo shock del conflitto.

I fondamenti della disciplina – l’idea che la lettura di un certo libro, di una certa storia, possa aiutare a superare specifici problemi psicologici e di salute – vengono dalla “Poetica” di Aristotele, più precisamente dal meccanismo di catarsi che scaturisce dalla visione del teatro.

La biblioterapia non viene utilizzata solo dagli psicologi come cura individuale, ma può essere esercitata anche in gruppo. Nei gruppi di lettura, ad esempio. Si sceglie una lettura, si condividono idee e opinioni, ci si confronta con gli altri. Non avrà l’efficacia provata di un antibiotico, ma in questo caso gli effetti collaterali sono inesistenti, quindi fare un tentativo non costa niente.

Volete provare? Ecco allora un paio di consigli di lettura, pensati per situazioni particolari.

Un incantevole aprile, Elizabeth von Arnim

Un’incantevole Aprile, Elisabeth von Arnim

Indicato per: problemi coniugali oppure problemi d’ansia

Un annuncio pubblicitario sul Times rivolto a coloro “che apprezzano il glicine e il sole” è il preludio a un mese rivelatorio per quattro donne dalla personalità assai diversa. Cullate dalla primavera mediterranea, queste donne abbandonano a poco a poco i formalismi di società e scoprono un’armonia mai conosciuta.

Alta fedeltà, Nick Hornby

Indicato per: chi sta affrontando una delusione d’amore

In una Londra irrequieta e vibrante, le avventure, gli amori, la passione per la musica, i sogni e le disillusioni di una generazione di trentenni ancora pieni di voglia di vivere. Romanzo che ha inaugurato il nuovo filone della letteratura “confessionale” maschile.

L’eleganza del riccio

Indicato per: chi soffre d’insonnia

Siamo a Parigi in un elegante palazzo abitato da famiglie dell’alta borghesia. Dalla sua guardiola assiste allo scorrere di questa vita di lussuosa vacuità la portinaia Renée, che appare in tutto e per tutto conforme all’idea stessa della portinaia: grassa, sciatta, scorbutica e teledipendente. Invece, all’insaputa di tutti, Renée è una coltissima autodidatta, che adora l’arte, la filosofia, la musica, la cultura giapponese. Poi c’è Paloma, la figlia di un ministro ottuso; dodicenne geniale, brillante e fin troppo lucida che, stanca di vivere, ha deciso di farla finita (il 16 giugno, giorno del suo tredicesimo compleanno, per l’esattezza). Fino ad allora continuerà a fingere di essere una ragazzina mediocre e imbevuta di sottocultura adolescenziale come tutte le altre. Due personaggi in incognito, quindi, diversi eppure accomunati dallo sguardo ironicamente disincantato, che ignari l’uno dell’impostura dell’altro si incontreranno grazie all’arrivo di monsieur Ozu, un ricco giapponese, il solo che saprà smascherare Renée e il suo antico, doloroso segreto.

 

Online potete trovare molti altri consigli di lettura, pensati per tutti i piccoli disturbi e le situazioni quotidiane. Avete mai provato a curarvi coi libri? E cosa ne pensate di questa pratica?


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