Un film di Romain Gavras. Con Dali Benssalah, Sami Slimane, Anthony Bajon, Ouassini Embarek, Alexis Manenti. Drammatico, 97′. Francia 2022
Dopo la morte del fratello minore a causa di un presunto scontro con la polizia, Abdel viene richiamato a casa dalla prima linea e ritrova la sua famiglia devastata. Intrappolato tra il desiderio di vendetta del fratello minore Karim e gli affari criminali del fratello maggiore Moktar, cerca con fatica di calmare le tensioni sempre più aspre. Quando però la situazione degenera, Athena, la loro comunità, si trasforma in una fortezza sotto assedio, diventando così la scena di una tragedia per la famiglia e non solo…
Arriva su Netflix oggi, 23 settembre, “Athena” di Romain Gavras, presentato in anteprima alla Mostra del cinema di Venezia, 97 minuti senza un attimo di pausa, di silenzio o di respiro.
Esplosioni, grida, colpi di pistola sono il fil rouge di una sceneggiatura in cui le parole e i dialoghi sono davvero pochi e funzionali al caos rabbioso ed esistenziale magistralmente costruito e inseguito dal regista francese.
La rabbia per un omicidio ingiustificato e orribile romperà gli argini della pace precaria, trascinando il quartiere Athena in una guerra contro la polizia e sconvolgendo la vita dei tre fratelli protagonisti.
Il film pone l’accento su una tematica di grande attualità: la situazione esplosiva che cova sotto la cenere delle periferie francesi. Populismo di destra, razzismo, mancata integrazione sono solo alcuni delle cause che potrebbero portare a un tragico cortocircuito.
Il sogno di una Francia multirazziale e inclusiva è tramontato da tempo; i giovani si sentono abbandonati dallo Stato e spesso diventano vittime dei soprusi delle forze dell’ordine. Ma nessuno, “ai piani alti” sembra troppo interessato al problema.
Confesso di aver chiuso gli occhi almeno per qualche minuto, mentre Athena lottava e bruciava e una tragedia familiare si consumava, non provando un grande coinvolgimento con questo scenario sociale e politico.
Coinvolgimento che invece deve essere scattato per il resto dei colleghi, visti i convinti applausi alla fine della proiezione.