“A star is born”: Cooper e Lady Gaga in un classico remake hollywoodiano

Per il suo esordio alla regia, l'attore americano propone una storia d'amore e musica commovente

Un film di Bradley Cooper. Con Bradley Cooper, Lady GaGa, Sam Elliott, Andrew Dice Clay, Anthony Ramos, Bonnie Somerville. Drammatico, 135’. USA 2018

Ally fa la cameriera di giorno e si esibisce come cantante il venerdì sera, durante l’appuntamento en travesti del pub locale. È lì che incontra per la prima volta Jackson Maine, star del rock, di passaggio per un rifornimento di gin. E siccome nella vita di Jack un super alcolico tira l’altro, dalla più giovane età, i due proseguono insieme la serata e Ally si ritrova a prendere a pugni un uomo grande il doppio di lei, reo di essersi comportato da fan molesto. Il resto della storia la conosciamo: la favola di lei comincia quando lui la invita sul palco, rivelando il suo talento al mondo, poi sarà con le sue mani che scalerà le classifiche, mentre la carriera e la tenuta fisica e psicologica di lui rotolano nella direzione opposta, seguendo una china oramai inarrestabile.

 

L‘attesa è finita: Lady Gaga è sbarcata al Lido di Venezia per presentare, fuori concorso, “A star is born”, esordio alla regia di Bradley Cooper (anche co-protagonista del film) ed ennesimo remake della pellicola omonima di William A. Wellman del 1937, il cui rifacimento più famoso, fino a oggi, era quello del 1954 con protagonista Judy Garland.

In questa nuova lettura dell’iconica storia d’amore l’azione si sposta dal mondo del cinema a quello della musica. Cooper interpreta il maturo musicista Jackson Maine che scopre e si innamora di Ally (Lady Gaga), un’artista in difficoltà con un grande talento naturale.

Commovente, potente e dall’ottima colonna sonora, “A star is born” ama la sua protagonista al punto da evidenziarne i difetti e metterne in risalto la bellezza naturale.

La prima parte del film è quella che conquista di più, con una Lady Gaga “nature”, molto lontana dai lustrini e dal trucco pesante con cui siamo abituati a vederla e il focus sul suo lato intimo ed emotivo. La sua interpretazione della ragazza normale è davvero capace di trascendere i cliché.

Nella seconda parte, invece, tutto si fa meno intenso, con la nascita della pop star vera e propria e il conseguente approccio commerciale e industriale al mondo della musica.

La sceneggiatura è strutturata in modo pulito con citazioni e riferimenti espliciti ai suoi predecessori. L’editing audio è esemplare. E i due attori riescono a portare un’intimità impressionante nelle loro scene insieme.

“A star is born” non è un film innovativo, ma probabilmente nemmeno voleva esserlo. Non era nelle intenzioni proporre colpi di scena raccontando questa storia che è stata sezionata e rivisitata per oltre ottant’anni.

“La musica è essenzialmente composta da 12 note per ogni ottava. 12 note, e l’ottava si ripete. La magia è nel modo in cui le note vengono espresse e combinate”. In questa frase c’è tutta l’essenza della pellicola di Cooper, che rende giustizia a un classico di Hollywood, già visto ma sempre toccante.

 

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