“50 primavere”: una commedia piacevole che è un inno alla vita

Agnès Jaoui interpreta magistralmente la 50enne Aurore, che nonostante l'età vuole darsi una chance

Un film di Blandine Lenoir. Con Agnès Jaoui, Thibault de Montalembert, Pascale Arbillot, Sarah Suco, Lou Roy-Lecollinet. Commedia, 89′. Francia, 2017

Data di uscita italiana: 21 dicembre 2017

Aurore è una donna sulla cinquantina che fa la cameriera ed è separata dal marito da cui ha avuto due figlie di cui una è incinta. Nel momento in cui perde il lavoro apprende anche di stare per diventare nonna. Questi due eventi la mandano in crisi: vede troppi anni dietro di sé. Casualmente però incontra un amore di gioventù e pensa di poter ricominciare. Non è però così semplice.

 

Noi uomini abbiamo ormai compreso, scontandolo sulla nostra pelle, come le donne appartengano a un altro universo. Anche se siamo tutti esseri umani, i maschi e le femmine crescono, maturano, vivono e invecchiano in modi molto diversi.

La crisi di mezza età può colpire tutti, indipendentemente dal genere, ma a una donna si richiede sempre e comunque una certa maturità. Insomma, se il baldo 50enne può esorcizzare lo scorrere del tempo con un’avventura alla Peter Pan, cosa può fare una donna, tra sbalzi d’umore, caldane e l’immancabile giudizio della gente?

“50 primavere” di Blandine Lenoir è un divertente, garbato e a tratti malinconico affresco dell’universo femminile che matura, interpretato magistralmente da Agnes Jaoui. L’attrice dimostra talento, esperienza e soprattutto personalità e presenza scenica, trasmettendo sincere emozioni allo spettatore, e risultando credibile, naturale e intesa.

La sua Aurore è una donna di 50 anni come tante, verace simbolo di una generazione che non vuole arrendersi all’età biologica e alle etichette sociali perché ancora pronta a vivere nuove emozioni e avventure.

Gli sceneggiatori, pur non avendo scritto una storia particolarmente originale o innovativa per intreccio e dialoghi, hanno il merito di non essere mai caduti nella banalità, costruendo un impianto narrativo tutto sommato convincente e uno stile di racconto con il suo perché.

La regia di Blandine Lenoir è pulita, diretta, attenta a esaltare il talento della protagonista e del resto del valido cast, ma priva di guizzi artistici o estetici degni di nota.

“50 primavere” ricorda a tutte le donne – over50 e non – e magari anche a qualche attempato spettatore, che non bisogna mai rinunciare alla possibilità di essere felici, indipendentemente dall’età, né accettare, per paura di restare soli, un ripiego emotivo.

 

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