10 cose che forse non sapete su William Shakespeare

Uno dei poeti e drammaturghi più famosi di sempre, la cui biografia è avvolta nel mistero

Il nome di William Shakespeare è legato a doppio filo a tragedie e commedie che hanno attraversato i secoli, capaci di emozionare il pubblico ieri come oggi.

Sulla vita del bardo inglese, però, nonostante l’imperitura fama conquistata dalla sue opere, non sappiamo molto e questo ha contribuito ad accrescere l’alone di mistero che circonda la sua figura.

Senza lasciarci andare a congetture fantastiche (Shakespeare è davvero l’autore del corpus che gli si attribuisce oppure questo non è che un nome per celare qualcun altro?), oggi che ricorre l’anniversario della sua nascita, e della sua morte, vi proponiamo 10 notizie curiose relative all’autore e alle sue opere che già di per sé sono abbastanza intriganti, quasi da romanzo.

 

1. SHAKESPEARE NON È STATO IL SOLO CON QUESTO NOME IN TEATRO 

Anche il fratello di William, Edmund, divenne un attore a Londra, sebbene senza ottenere il successo del primo. Alla morte, all’età di 27 anni, gli fu organizzato il funerale nella chiesa di St. Saviour, a Southwark, una funzione piuttosto costosa – il che indica una certa disponibilità di denaro. Il che ci porta al punto 2…

2. SHAKESPEARE ERA UN POSSIDENTE

Grazie al lavoro in teatro – dove ha recitato, scritto testi, condiviso i profitti della compagnia – Shakespeare ammassò una piccola fortuna. All’età di 33 anni poté comperare New Place, la seconda residenza più grande di Stratford-upon-Avon. In seguito acquistò proprietà a Londra e Stratford. Nel testamento lasciò alla seconda figlia Judith – non certo la principale beneficiaria dei suoi lasciti – la somma di 300 pound (circa 50.000 sterline di oggi).

Joseph Fiennes è il drammaturgo William Shakespeare nel film di Madden del 1999.

3. SHAKESPEARE È STATO UN CO-WRITER

Non fate quelle facce sconcertate: per un commediografo dell’epoca di Shakespeare collaborare con altri era del tutto naturale. In certi casi erano anche tre o quattro autori a lavorare su una sola opera teatrale. Anche se sembra che Shakespeare abbia preferito lavorare da solo, ci sono diversi passaggi nelle sue composizioni che sono state scritte da persone diverse. Lavorò con Thomas Middleton sul “Timone d’Atene“, e con John Fletcher sull’Enrico VIII.

4. HA CONTRIBUITO A CREARE L’INGLESE PARLATO ANCORA OGGI

Nonostante le critiche delle generazioni di studenti che non hanno apprezzato il linguaggio troppo elaborato e la letteratura in generale, Shakespeare ha influito in modo diretto su larga parte dell’inglese che si usa oggi. Non solo ha utilizzato per primo moltissime parole, ma ne ha anche create di nuove. Per non parlare dei suoi stilemi, che sono penetrati nel parlato comune.

5. I SUOI SONETTI NON SONO AUTOBIOGRAFICI

Va bene, ve lo concediamo, questo non lo sappiamo con certezza. Ma quello che sappiamo è che la pratica di scrivere serie di sonetti era molto comune all’epoca – anche Spenser, Sidney e molto altri scrittori hanno composto le loro sillogi. Questi componimenti erano il modo di dimostrare la propria abilità, quindi non necessariamente ogni autore avrà provato sulla sua pelle i sentimenti di cui parla.

Globe Theatre, Londra

6. LE SUE FIGLIE ERANO PRESSOCHÉ ANALFABETE

Dei tre figli di William e Anne Shakespeare sopravvissero le due femmine, Susannah e Judith. Mentre la prima sembra sia stata capace di scrivere il suo nome per firmare i documenti, la seconda non arrivava nemmeno a questo. Ma la notizia non deve stupire. Saper leggere e scrivere poteva essere utile all’epoca per alcune professioni, soprattutto maschili. Shakespeare era in tutto e per tutto un uomo del suo tempo, insistere perché delle donne ricevessero un’istruzione non sarebbe stato molto in linea con i contemporanei.

7. SHAKESPEARE NON SI PREOCCUPAVA DEI POSTERI

Almeno, non per ciò che riguarda la produzione teatrale. Il bardo supervisionò la stampa dei suoi due poemi narrativi – “Venere e Adone” e “Il ratto di Lucrezia” – perché erano progetti di prestigio, commissionati da protettori influenti. Ma fu solo a sette anni dalla sua morte che le sue opere teatrali furono riunite nel First Folio. Ci sono motivi di credere che, durante la sua vita, Shakespeare non si sia preoccupato molto del fatto che i suoi lavori potessero o meno sopravvivergli. In parte questo può dipendere dalla bassa considerazione in cui erano tenute commedie e tragedie all’interno della letteratura.

8. NON HA AVUTO DISCENDENTI

Il suo unico figlio maschio, Hamnet, morì all’età di 11 anni. La figlia Susannah non ebbe bambini e il figlio di Judith morì giovane a sua volta. Nessuno dei tre fratelli di William si sposò. In effetti la stirpe degli Shakespeare si estinse appena 25 anni dopo la morte del poeta.

9. PER 200 ANNI IL TEATRO NE HA FATTO SCEMPIO

Quando i teatri furono riaperti dopo il Commonwealth, prese il via un periodo in cui ai lavori di Shakespeare venne fatto praticamente di tutto. Le sue opere, per fare solo due esempi, furono adattate per diventare pantomime oppure private degli elementi tragici per essere trasformate in commedie. Il rispetto per il Bardo e il suo lavoro è stato riscoperto solo a partire dal XIX secolo.

10. SHAKESPEARE HA AVUTO GRANDI DETRATTORI

Non tutti hanno contribuito al successo di Shakespeare né all’innalzamento del suo nome come scrittore. Voltaire considerava “Amleto” il lavoro di “un selvaggio ubriaco”; George Bernard Shaw, in una recensione del “Cimbelino” calcò ancora di più la mano, ma si trattava di un articolo di giornale. Immaginate cosa sarebbe potuto succedere se Shakespeare fosse stato su Twitter.

 

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