di Gianni Miglionico
All the World’s Futures è il tema della 56° Internazionale d’Arte di Venezia, scelto dal curatore Okwui Enwezor. L’Esposizione si svolgerà dal 9 maggio al 22 novembre 2015 ai Giardini e all’Arsenale (vernissage 6, 7 e 8 maggio) e in altri luoghi iconici della città.
Okwui Enwezor ha esposto il suo progetto partendo delle “fratture che oggi ci circondano e che abbondano in ogni angolo del mondo”, che “rievocano le macerie evanescenti di precedenti catastrofi accumulatesi ai piedi dell’angelo della storia nell’Angelus Novus”. Per far sì che l’inquietudine del nostro tempo sia resa comprensibile, per esaminarla e articolarla, c’è bisogno di ricordare i cambiamenti radicali avvenuti nel corso degli ultimi due secoli, i quali hanno prodotto nuovi e affascinanti spunti per artisti, scrittori, cineasti, performer, compositori e musicisti.
Pertanto la 56° Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia propone “All the World’s Futures”, come progetto dedicato a una nuova valutazione della relazione tra l’arte e gli artisti di oggi. Al posto di un unico tema onnicomprensivo, uno strato di Filtri sovrapposti, intesi come un insieme di parametri che circoscrivono le molteplici idee che verranno trattate.
La Mostra sarà intesa come palcoscenico sul quale verranno esplorati progetti storici e antistorici. Tre i temi (o filtri) che struttureranno la Biennale.
Vitalità: sulla durata epica. All the World’s Futures sarà una manifestazione temporale e spaziale continuamente incompleta, strutturata da una logica dello svolgimento, un programma di eventi punto d’incontro tra “vitalità” ed “esibizione”. Così facendo si proporranno delle opere già esistenti, senza escludere dei contributi realizzati appositamente per questa Mostra.
Il giardino del disordine. Questo Filtro, collocato nei Giardini e nel Padiglione Centrale e nelle Corderie, nel Giardino delle Vergini dell’Arsenale e in altri spazi selezionati a Venezia, utilizza lo spazio storico dei Giardini della Biennale come una metafora attraverso la quale esplorare l’attuale “stato delle cose”. La Biennale d’Arte 2015 ritornerà sull’antico territorio di questo ideale per esplorare i cambiamenti nell’ambiente globale, per leggere i Giardini, con il suo malridotto insieme di padiglioni, come il sito ultimo di un mondo disordinato, fatto di conflitti nazionali e di deformazioni territoriali e geopolitiche. Gli artisti sono stati invitati ad elaborare delle proposte sul concetto di giardino attraverso nuove sculture, film, performance e installazioni.
Il Capitale: una lettura dal vivo. Oltre al caos e al disordine propri del mondo attuale, esiste una preoccupazione dilagante che è al centro della nostra epoca e modernità: il Capitale. Fin dalla pubblicazione dell’imponente opera di Karl Marx Il Capitale: Critica dell’economia politica nel 1867, la struttura e la natura del capitale ha suscitato l’interesse di filosofi e artisti, ispirando teorici della politica, economisti e strutture ideologiche in tutto il mondo. Una parte centrale di questo programma di letture dal vivo è “Das Kapital”, un imponente progetto bibliografico concepito dal direttore artistico nel Padiglione Centrale.
La Biennale di Venezia, tra le più antiche, importanti e prestigiose rassegne internazionali d’arte contemporanea al mondo, nacque come società di cultura nel 1895 con l’organizzazione della prima Esposizione d’Arte del mondo, al fine di stimolare l’attività artistica e il mercato dell’arte nella città di Venezia e nell’unificato stato italiano. Ancora oggi promuove le nuove tendenze artistiche ed organizza manifestazioni internazionali di arti contemporanee.