“Vox lux”: un melodramma contemporaneo con Natalie Portman

Tra musical e dramma la parabola di una sopravvissuta a una strage divenuta icona del pop

Un film di Brady Corbet. Con Natalie Portman, Jude Law, Stacy Martin, Christopher Abbott, Raffey Cassidy. Drammatico, musical 110′. USA 2018

In un prologo, due atti e finale, l’ascesa di Celeste (Raffey Cassidy da adolescente, Natalie Portman da adulta) da studentessa ad acclamata pop star mondiale. Nel 1999 Celeste sopravvive, se pur con una seria lesione alla spina dorsale, alla sparatoria avvenuta nella sua scuola di New Brighton, Staten Island (New York). Insieme alla sorella Ellie, molto complice, che la assiste nella convalescenza e ne seguirà la carriera restando dolorosamente nella sua ombra, scrive un brano per condividere lo choc con la comunità e lenirlo.

 

Diviso in un preludio, due atti e un finale, e narrato dalla voce fuori campo di Willem Dafoe, “Vox lux” si apre in modo sconcertante, con una sparatoria in una scuola superiore di Staten Island, in stile Columbine.

Celeste (Cassidy) è una dei sopravvissuti al massacro e anche, apparentemente, una dei pochi amici intimi dell’assassino. Durante un servizio funebre per le vittime canta una canzone e trasmette tutto il dolore collettivo del Paese, tanto da essere immediatamente catapultata nel mondo della musica pop.

Mescolando un’intima storia di formazione con la grande narrativa della storia contemporanea, “Vox Lux” sembra essere, tematicamente, il sequel del primo film del regista Brady Corbet, “The Childhood of a Leader”, ambientato però nel XXI secolo, tra il 1999 e il 2017.

Corbet ama raccontare i suoi personaggi a partire da episodi traumatici della loro infanzia, quella stessa infanzia che viene bruscamente interrotta e disillusa dalla società, quasi a volerne giustificare i comportamenti da adulti. In questo caso il punto di vista del film sulla cultura americana contemporanea appare tetro all’estremo: il gossip sulle celebrità e il terrorismo vanno di pari passo.

La fotografia di Lol Crawley evoca il recinto opprimente e carico di ombre in cui Celeste vive sia da adolescente vulnerabile che da adulta. Poi, sul finale, le immagini esplodono in intensi fuochi d’artificio digitali mentre Celeste e i suoi ballerini sfilano davanti agli schermi bombardando il pubblico con un fiume di slogan e immagini.

La colonna sonora orchestrale del film è opera dal leggendario musicista Scott Walker, che dona al film una forte austerità nei momenti in cui la protagonista si trova lontana dal palcoscenico.

Natalie Portman ha la possibilità di interpretare un personaggio cinico, complesso, disturbante, che non cerca mai di ingraziarsi il pubblico. Celeste grida, bestemmia e beve vino da un bicchiere di plastica. Ogni tanto trova persino il tempo di esibirsi, ma non prima di essere perseguitata dalla stampa per le sue molte malefatte.

Con “Vox lux”  Corbet realizza un’opera imponente, una visione unica e intransigente che rivela l’oscurità ai margini della città. Il film risulta al contempo elettrizzante e profondo.