Un film di Til Schweiger. Con Nick Nolte, Matt Dillon, Emily Mortimer, Sophie Lane Nolte, Claire Forlani, Eric Roberts. Drammatico, 139′. Germania 2018
Un uomo malato di Alzheimer diventa vedovo dopo 50 anni di matrimonio. Il figlio, che vive qualche problema con la moglie, dovrà fare i conti con il desiderio del padre che vuole fare un viaggio verso Venezia malgrado la salute stia peggiorando.
Remake del film tedesco del 2014 “Honig Im Kopf”, diretto dallo stesso Til Schweiger, “Un viaggio indimenticabile” è un dramma familiare con protagonista Amadeus un uomo aziano affetto da Alzheimer, interpretato da Nick Nolte, e la nipotina di 10 anni Tilda.
Road movie che si snoda tra Amburgo e Venezia, e fa tappa in Alto Adige. Un film caldo e delicato, che porta a immergersi totalmente nei personaggi e in ciò che stanno vivendo – ci sono scene in cui Nolte sembra così fragile e vulnerabile, a malapena in grado di aggrapparsi ai suoi ricordi.
Il grande limite della pellicola, che cerca di mantenersi a metà strada tra commedia e dramma, è quello di risultare molto improbabile, soprattutto nella parte del viaggio che porta nonno e nipote da Londra a Venezia. Tra inseguimenti in auto, treni, camion e frenetici cambiamenti di ambientazione si perde di vista la razionalità del racconto.
Anche il comportamento della famiglia di Amadeus è piuttosto strano e irresponsabile. Nonostante l’uomo abbia comportamenti pericolosi per se stesso e per gli altri – Tilda in primis – il figlio e la moglie sembrano ignorare la cosa. È come se il film decidesse di prendersi in una serie di licenze poetiche dalla realtà in favore della commedia.
La sceneggiatura è solo parzialmente il problema. Til Schweiger è un regista veterano, ma in questo caso le sue decisioni sono bizzarre: l’uso di partiture e interruzioni musicali sembra molto forzato; il rapido montaggio è fonte di distrazione.
“Un viaggio indimenticabile”, insomma, è un film drammatico che cerca di equilibrare tristezza e malinconia e ottimismo. La sceneggiatura ha i suoi momenti buoni ma alla fine l’opera sembra non spiccare mai il volo, per troppe incongruenze nella trama.