Tra realtà e finzione: le storie vere dietro 9 mostri letterari

Fine ottobre è da qualche anno anche in Italia il periodo delle zucche intagliate, dei dolciumi assortiti, e dei mostri. Sebbene sia stato il cinema a farci scoprire alcune di queste creature, molte di loro hanno iniziato a terrorizzare dalle pagine di un libro.

Ma vi siete mai chiesti da dove gli autori hanno tratto ispirazione per vampiri, lupi mannari, clown pazzoidi assetati di sangue?

Be’ vi interesserà sapere che dietro 9 mostri letterari si nascondono storie vere… quando si dice che la realtà supera qualsiasi immaginazione! Certo scrittori e scrittrici hanno poi giocato di fantasia, aggiungendo elementi e particolari e creando la leggenda. Ma anche se il vero Dracula non poteva trasformarsi in pipistrello, ha impalato un sacco di persone – e questo significa qualcosa, no?! -, i licantropi originari erano assetati di sangue, e lo scienziato pazzo che ha ispirato il Dr. Frankenstein invitava davvero le persone ad assistere ai suoi esperimenti.

Riprendendo un pezzo di Bustle, scopriamo insieme la bizzarra verità che ha ispirato 9 dei più tristemente noti mostri letterari… sempre se non avete troppa paura per andare avanti.

 

1. Il mostro di Frankenstein

Frankenstein junior

Prima di Victor Frankenstein, c’è stato lo scienziato Giovanni Aldini. Londra, 1803. Il sogno di Aldini era battere la morte e riportare in vita un trapassato. Dopo aver messo le mani sul cadavere di un impiccato, provò a operare la resurrezione al Royal College of Surgeons utilizzando la corrente elettrica. Inizialmente il corpo sembrò muoversi, persino fare un piccolo respiro, ma dopo qualche ora la batteria di Aldini si esaurì… e il cadavere tornò a essere morto. Tra gli spettatori, anche Anthony Carlisle, che raccontò quanto aveva visto all’amico William Godwin. La figlia di quest’ultimo, Mary, sarebbe cresciuta per diventare poi l’autrice di “Frankenstein.

 

2. Il Conte Dracula

Dracula, Luke Evans

Bram Stoker ha attinto a una storia del folklore rumeno su mostri succhia-sangue per creare il suo famoso vampiro, e gli ha dato il nome di un personaggio davvero esistito. Vlad III di Valacchia è stato un vero principe transilvano, soprannominato Vlad l’impalatore perché amava impalare i nemici e Dracula, che significa “figlio del drago”. Ma Stoker si è limitato a prendere nome e provenienza da questo personaggio, ispirandosi per il suo Dracula al mito dei vampiri dell’Europa dell’est. La leggenda ha avuto origine da corpi sepolti poco profondamente e tornati in superficie, gonfi e con sangue fresco gocciolante dalla bocca. Un normale esito della decomposizione che però ha spaventato parecchio i paesani dell’epoca che hanno immaginato cause più spaventose – tipo bevitori di sangue – per spiegare ciò che si trovavano davanti.

 

3. Licantropi

licantropo

I licantropi saltano fuori in lungo e in largo nella storia della letteratura, a partire dal poema latino “Satyricon (secondo il quale fare pipì in un cerchio con al centro i vostri vestiti vi trasformerebbe) fino a thriller e romance contemporanei. Ma ci sono stati veri uomini lupo nell’Europa pre-Cristiana, guerrieri norvegesi noti come Berserkers o Úlfhednar, che avrebbero avuto nascosti in loro orsi e lupi e li avrebbero poi utilizzati per trasformarsi in macchine assassine sul campo di battaglia – l’uso di funghi allucinogeni deve aver avuto un certo peso, da questo punto di vista.

 

4. Mr. Hyde

Mr. Hyd

Parlando di sostanze, “Lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr. Hyde” è l’esempio perfetto di cosa queste possano combinare applicate alla letteratura. Il Dr. Jekyll è un signore di buone maniere finché non beve una pozione e si trasforma nel mostruoso Hyde. L’autore Robert Louis Stevenson conosceva bene gli effetti dovuti all’assunzione di droghe e affini: dopo aver scritto una prima bozza del romanzo e averla data alle fiamme, ne scrisse una seconda in pochi giorni sotto l’effetto della cocaina. Cocaina prescritta per aiutarlo a superare un’emorragia… Ah, la medicina del XIX secolo!

 

5. Il Minotauro

minotauro

Probabilmente già conoscete i punti cardine del mito greco del Minotauro: un uomo con la testa di toro rinchiuso nel labirinto di Creta, a cui venivano sacrificati ogni anno giovinetti e giovinette ateniesi in perfetto stile Hunger Games. Quest’ultima parte della storia ha una base reale: l’arte cretese antica è ricca di rappresentazioni di giovani che volteggiano sopra a un toro, in una forma di rituale o intrattenimento. Ci sono esperti che credono che ragazzi e ragazze venissero mandati a Creta per imparare la pericolosa arte della “danza con il toro” o addirittura per essere sacrificati da un sacerdote con indosso la maschera del toro.

 

6. Il clown psicopatico

clown, It

Chi non ama i clown spaventosi? In molti ipotizzano che Pennywise, protagonista del romanzo “It” di Stephen King, sia almeno in parte ispirato alla figura del serial killer John Wayne Gacy, che lavorava come clown per feste e uccise 33 bambini negli anni ’70. Naturalmente la paura dei clown è precedente sia a Gacy che a Pennywise – secondo gli psicologi ha a che vedere con il fatto che è impossibile capire l’espressione di un clown, dietro tutto quel trucco.

 

7. Il mastino dei Baskervilles

mastino, cane infernale

Ci sono un paio di leggende locali che hanno ispirato Sir Arthur Conan Doyle nella stesura di questa avventura di Sherlock Holmes. Alla fine del XVII° secolo viveva a West Buckfastleighun un uomo di nome Richard Cabell. Era un tipo odioso e maligno sotto tutti i punti di vista, e finì per uccidere la moglie e lasciare il corpo di lei nella brughiera. Qualcuno dice che abbia venduto l’anima al diavolo e che ancora oggi i cani infernali vengano fuori per ululare sulla sua tomba. Secondo altri, il mastino della moglie gli squarciò la gola dopo che lui l’ebbe uccisa… il che suona più probabile.

 

8. Il cavaliere senza testa

Cavaliere senza testa, Sleepy Hollow

Nel racconto breve di Washington Irving, “La leggenda di Sleepy Hollow“, il Cavaliere senza testa sembra essere più uno scherzo elaborato che un vero fantasma. Ma c’era un vero cavaliere acefalo sepolto nella vera Sleepy Hollow, anche se non si è mai alzato dalla tomba. Il 31 ottobre 1776, secondo il diario del generale William Heath, un soldato originario dell’Assia che combatteva per gli inglesi venne decapitato da un colpo di cannone, che uccise anche il suo cavallo. Il fatto avvenne a Merritt Hill, un paio di miglia distante da Sleepy Hollow, dove il soldato venne poi sepolto, senza testa.

 

9. Zombie

zombie

Gli zombie sono ovunque oggi. Potete trovarli nei fumetti, nelle serie tv, nei romanzi di Jane Austen – non c’è modo di sfuggire loro. Ma da dove vengono di preciso? La loro storia di origine è molto triste: in molte culture ci sono miti sui non morti, ma questi che oggi sono così diffusi sono nati dagli schiavi di Haiti. Tra il 1625 e gli inizi 1800, gli schiavi vivevano in condizioni inumane e la morte era vista da molti come una liberazione. Ma suicidarsi non ti avrebbe portato a un sereno, eterno riposo; il tuo corpo sarebbe invece stato condannato a camminare per sempre nella piantagione, uno schiavo non morto. Dopo la rivoluzione del 1804, il mito degli zombie si è trasformato in quello di corpi riportati a una parvenza di vita, usati come marionette da sacerdoti voodoo. Hollywood ha ripreso per la prima volta l’idea negli anni ’30, spogliandola dell’allegoria schiavista e dando il là a un ricco filone di film horror – che hanno poi ispirato gli scrittori. Quindi… provate a tenere a mente le colpe originarie del colonialismo, la prossima volta che avete tra le mani “Orgoglio e pregiudizio e zombie“.