“The prodigy – Il figlio del male”: un horror classico ma godibile

Nicholas McCarthy dirige un cast di stelle del piccolo schermo, in una storia prevedibile ma da brividi

Un film di Nicholas McCarthy. Con Taylor Schilling, Jackson Robert Scott, Colm Feore, Peter Mooney, Paul Fauteux. Horror, 92′. USA 2019

Il piccolo Miles manifesta atteggiamenti che preoccupano e spaventano i genitori – parla ungherese nel sogno, ad esempio. La madre pensa che qualcosa di soprannaturale stia prendendo il sopravvento sul suo bambino. Decide quindi di farlo ipnotizzare, scoprendo così che un demone ha scelto il corpo di suo figlio per manifestarsi.

 

Sarah – interpretata da Taylor Schilling, candidata ai Golden Globe e agli Emmy per il ruolo in “Orange is the new black” – è una madre che non sa come affrontare gli strani comportamenti del figlio Miles nell’horror “The prodigy – Il figlio del male” di Nicholas McCarthy.

La donna inizia a temere per la sicurezza della sua famiglia e deve scegliere tra il suo istinto materno, che la spinge ad amare il figlio sopra tutto e tutti, e l’istinto di sopravvivenza.

La ricerca della verità, sepolta nel passato della famiglia, porta Sarah, e il pubblico insieme a lei, a vivere un’avventura terrificante dove i confini tra realtà e immaginazione diventano sempre più labili.

“The prodigy” è diretto da Nicholas McCarthy e sceneggiato dal maestro dell’horror Jeff Buhler, che è anche il produttore esecutivo. Il cast è formato da incredibili volti noti del piccolo schermo come la Schilling, Jackson Robert Scott, Peter Mooney, Colm Feore.

Viste le buone premesse, sarebbe forse stato lecito aspettarsi qualcosa di più. La sceneggiatura presenta pochi colpi di scena, per quanto ben assestati e capaci di far sussultare il pubblico sulle poltroncine. Il finale è scontato ma sensato. Insomma, un horror scolastico, godibile ma non eccezionale.