“The king”: una reinterpretazione dell’Enrico V di Shakespeare

Timothée Chalamet interpreta l'erede al trono inglese, nella rivisitazione del dramma shakespeariano

Un film di David Michôd. Con Timothée Chalamet, Robert Pattinson, Joel Edgerton, Ben Mendelsohn, Sean Harris. Drammatico, 133′. USA 2019

Inghilterra, inizi del XV secolo. Enrico IV, dopo aver seminato il malcontento nel regno, combatte continue aggressioni dalla Scozia e dal Galles. Ma la salute lo sta abbandonando ed è giunto il momento di passare il testimone. Dopo la morte del prescelto Thomas, la corona viene imposta a Hal, principe di Galles, che ha scelto di vivere fra la gente comune abbandonandosi all’alcool e alle donne, e che assume il nome di Enrico V. Il nuovo re deve confrontarsi con la possibilità di entrare in conflitto con la Francia…

 

Epopea storica sull’ascesa al trono di Enrico V d’Inghilterra, “The King” rivisita il dramma di William Shakespeare, arricchendolo di dati storici e invenzioni creative. Il risultato è un film cupo e realistico.

Il regista David Michôd unisce le forze con l’attore Joel Edgerton (qui presente come co-sceneggiatore e nel ruolo di Falstaff), e dalla loro collaborazione emerge una sceneggiatura molto drammatica, che si concentra sul tema della lealtà tra amici contrapposta alla solitudine cui sembrerebbe destinato un monarca.

Tanti anche gli spunti legati alla contemporaneità: l’inutilità della guerra, la necessità di non tradire la propria natura migliore, le “fake news” e la creazione di narrazioni dall’alto, capaci di incendiare gli animi delle persone a dispetto della verità, le difficoltà per chi ricopre un ruolo pubblico di essere anche una brava persona.

Strepitosa l’interpretazione di Timothée Chalamet che si conferma uno degli attori migliori della sua generazione. Interessante il lavoro fatto su Sir John Falstaff, più drammatico dell’originale shakespeariano, qui uomo di poche parole e astuto stratega. Il Delfino di Francia interpretato da Robert Pattinson, invece, è soprattutto ridicolo – ma in senso positivo, le sue apparizioni strappano più di una risata.

Le scene di battaglia – orge di fango, sangue e metallo – ricordano da vicino una puntata di “Game of Thrones”. Nel complesso, “The king” è un dramma disincantato sulla natura del potere e dell’amicizia, a cui manca però un ritmo davvero convincente.