Un film di Rodrigo Sepúlveda. Con Alfredo Castro, Leonardo Ortizgris, Julieta Zylberberg, Amparo Noguera, Luis Gnecco. Drammatico, 93′. Cile, Argentina, Messico 2020
In mezzo ai disordini politici durante la dittatura di Pinochet nel Cile degli anni Ottanta, una queer lady non più giovane si lascia coinvolgere in un’operazione clandestina molto rischiosa dopo essersi innamorata di un guerrigliero che gli chiede di trasformare la casa in un covo della rivoluzione. Adattamento cinematografico del primo e unico romanzo di Pedro Lemebel, nome iconico della cultura queer.
Non è mai troppo tardi per amare o per sognare un sentimento che cambi la vita. Sempre se non sei un travestito anzianotto nel Cile di Pinochet come Regina (Castro), protagonista del film “Tengo miedo torero” di Rodrigo Sepúlveda, presentato alle Giornate degli autori di Venezia 2020.
Regina ha sempre vissuto lottando, tentando di ritagliarsi un po’ di serenità cantando e ballando insieme alle “amiche” nei locali più discussi di Santiago. Durante l’ennesima retata della polizia, viene salvata dal provvidenziale aiuto di Carlos, un giovane e misterioso architetto. Per Regina è il classico colpo di fulmine.
Sepúlveda racconta una storia impossibile struggente e poetica, un amore negato sia per motivi anagrafici che politici. Come dice in un bellissimo passaggio la stessa Regina:
“Quelli come me non li vuole nessuno. Siamo froci per i fascisti come per i comunisti. Dimmi quale rivoluzione includerà la mia gente e io sarò in prima fila”.
“Tengo miedo torero” si regge sulla straordinaria e intensa performance di Alfredo Castro, qui nell’inedito ruolo di un travestito. La sua Regina incanta, commuove, stupisce per fascino e credibilità, conquistando lo spettatore dall’inizio alla fine.
Un film delicato, intenso, visivamente curato, che pecca però nel ritmo troppo blando e nella sceneggiatura spesso ripetitiva. Una storia non per tutti, ma chi crede alla bellezza e nella forza dell’amore a prescindere da età, genere o sfumature troverà terreno fertile per sorridere e ballare, alla fine, insieme a Regina.
Il biglietto da acquistare per “Tengo miedo torero”:
Nemmeno regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto. Sempre.