di Massimiliano Antonio Primi
La fredda e inospitale regione di Skyrim, resa celebre dall’omonimo videogioco sviluppato dalla Bethesda Games, renderebbe a dovere su un set cinematografico? Probabilmente i moltissimi fan della saga video-ludica “The Elder Scrolls” – di cui Skyrim è il quinto capitolo – si saranno posti questa domanda almeno una volta.
La storia di Dovahkiin – il “Sangue di Drago” – senza dubbio rappresenta di per sé un ottimo spunto, che potrebbe portare nuova vita in un settore cinematografico come quello fantastico, ormai povero di idee.
Oltre a questo il videogioco ha dalla sua altri ingredienti interessanti, che potrebbero rendere un adattamento riuscito e di successo. Pensiamo solo all’ampio ventaglio di luoghi, personaggi e dungeon (luoghi sotterranei come segrete, miniere, ecc. ndr) disponibili nel corso dell’avventura e alla trama articolata che comprende tutta una serie di spunti (la guerra tra gli imperiali e i ribelli manto della tempesta, il ritorno dei draghi nella regione dopo diversi secoli). Attingendo a questo ricco background la produzione non potrebbe che essere epica.
Se da un lato però la vastità del materiale a disposizione su cui lavorare è un bene, questa sovrabbondanza di spunti rappresenta anche un limite. Persino il regista più audace non potrebbe non essere un tantino intimorito, all’idea di confrontarsi con la materia e creare qualcosa che abbia un filo logico e unitario.
In questo senso, pensiamo ad alcune grandi saghe del cinema – come Il signore degli Anelli o Star Wars -: i progetti hanno visto la luce solo potendo contare su budegt di milioni di dollari e anni di lavoro.
Realizzare uno o più film – o perché no, una serie televisiva in stile “Game of Thrones” – sarebbe un’idea originale, perché le vicende che fanno da sfondo allo sviluppo del videogame sono avvincenti e mai scontate, capaci di mantenere sempre alta l’attenzione del pubblico, dal primo all’ultimo minuto.
Nel corso dei quattro anni di vita di Skyrim, si è parlato molto della possibile cessioni dei diritti da parte della Bethesda e dei vari step burocratici collegati all’operazione, ma le smentite hanno sempre superato in numero e consistenza le conferme.
Buone premesse e sogni a parte, ai fan di Skyrim non rimane al momento che continuare a emozionarsi con un videogioco ormai considerato ‘vecchio’, entrato di diritto nell’olimpo di quelli più belli e innovativi mai creati.
Ma se anche Hollywood non ha ancora messo in moto la sua macchina produttiva, in giro per il web c’è chi, nel suo piccolo, con un budget striminzito e tanta passione, si è divertito a realizzare dei fan-movie sul gioco, ottenendo tra l’altro un discreto successo in termini di visualizzazioni e like.
Vi proponiamo i tre più visti in rete.
Journey’s End
Cortometraggio realizzato da Shannon Clawson, appassionato di fantasy e cosplay, con un budget di appena 100$. Spettacolare il background naturale, che ricorda perfettamente i boschi innevati dei meandri più freddi di Skyrim. Un lavoro davvero niente male, nonostante le scene “d’azione” del filmato.
Shattered Shield
Fan-movie di stampo semi-professionale, quello prodotto dalla Node Studios, che ha preferito mettere in risalto gli abiti e l’epicità delle battaglie di Skyrim, con l’inserto di qualche effetto speciale di contorno. Molto apprezzata l’idea di affidare il ruolo di Dovahkiin a una ragazza (una scelta possibile anche nel videogioco).
The Legend of the Dragonborn
Ultimo, ma non ultimo, questo bellissimo fan-movie realizzato da un gruppo di youtuber italiani, nonché fans di Skyrim. Originale l’idea di porre l’attenzione sulla storia d’amore tra Dovahkiin e una fanciulla, accompagnando il tutto con una fantastica rivisitazione della colonna sonora del videogioco da parte dei due bardi. Da un punto di vista cinematografico, geniale l’idea del “passaggio del testimone” tra padre e figlio.