di Giorgia Mancini
Se dovessimo raccontare la storia dell’umanità utilizzando dieci immagini, una di queste sarebbe certamente la Basilica di San Pietro: non solo è un luogo simbolo della Cristianità, ma rappresenta la suprema sintesi di duemila anni di arte e scienza, creatività e potere. È un’immagine per noi talmente familiare che spesso non ci domandiamo nemmeno quali papi e artisti l’abbiano voluta, progettata e costruita, né come sia diventata quell’incredibile scrigno di capolavori che, nella sua magnificenza, ogni anno torna ad affascinare sette milioni di visitatori. Eppure seguire l’evoluzione di San Pietro nel tempo, come ci dimostra Alberto Angela in questo libro che abbina illustrazioni a un racconto, è un viaggio senza pari nella Storia che svela anche vicende poco note e curiosità inedite.
Cosa c’è sotto il pavimento della Basilica di San Pietro? Quanto oro è stato utilizzato per gli intarsi? Quanti sono in tutto i mosaici, e quante sono le opere d’arte in generale? Il libro di Alberto Angela, “San Pietro. Segreti e meraviglie in un racconto lungo 2000 anni”, cerca di rispondere a queste e molte altre domande.
Angela si conferma grande divulgatore e grande narratore, prendendo ancora una volta il lettore per per mano e portandolo alla scoperta di quello che è da sempre considerato uno dei simboli di Roma.
Il libro è il risultato di una serie di visite ed esplorazioni della Basilica che l’autore ha fatto insieme ad esperti, incaricati di mostrargli i numerosi dettagli che un turista semplice non sempre riesce a cogliere.
Non solo parole ma anche splendide illustrazioni, che mostrano come l’evoluzione di San Pietro rappresenti un viaggio che non ha eguali nella storia, con la sua sintesi di arte e scienza, creatività e potere.
La storia della Basilica della Cristianità per eccellenza inizia nel I secolo d.C. quando l’apostolo Pietro, ormai ultrasessantenne, venne crocifisso a testa in giù, un segno di umiltà per sottolineare la differenza con il martirio di Gesù, all’interno del circo romano di Nerone. Il Vaticanum sorgeva accanto a una grande necropoli che venne interrata, tornando poi alla luce durante gli scavi del 1939, quando Costantino decise di far edificare una grande basilica sul luogo.
Pagina dopo pagina, scorrono vicende note e meno note, curiosità e dettagli inediti. Un aneddoto risalente al Rinascimento, ad esempio, quando fu deciso di distruggere la vecchia Basilica per costruirne una nuova, ancora più magnifica. Tra decisioni affrettate e rinvii, i cantieri vennero chiusi e riaperti molte volte, anche perché ogni Papa metteva mano ai progetti, avvalendosi della collaborazione degli artisti più famosi della sua epoca – veri e propri geni come Michelangelo e Bernini, che contribuirono a rendere San Pietro quello che è oggi.
Alberto Angela, come un novello Virgilio, accompagna il lettore attraverso i secoli, fino alla ricomparsa della necropoli dimenticata, portata alla luce settanta anni fa.
San Pietro ha legato il suo nome a grandi personaggi, pittori e scultori, ma anche Imperatori e Papi. La sua mole imponente si è stagliata attraverso le epoche, dal regno di Costantino alle invasioni di barbare.
Nel libro rivivono le opere e il lavoro di Raffaello, Michelangelo, Giotto, Bernini, Bramante e Borromeo; i segreti della cupola e i misteri di Castel sant’Angelo vengono esplorati così come le prigioni e la fortezza con al centro il luogo più protetto e segreto per la sopravvivenza della Chiesa, la Sala del Tesoro, lo scrigno dei Papi.