Un film di Graziano Diana, Giancarlo De Cataldo. Con Sandro Pertini, Ricky Tognazzi, Massimo Poggio, Giorgio Napolitano, Eugenio Scalfari. Documentario, 76′. Italia, 2018
Un film ‘documento’ che ripercorre le tappe più significative della vita del Presidente più amato dagli italiani. Uno spaccato di vita politica e personale raccontato con linguaggi diversi, dal documentario alla fiction, fino alla riflessione storica e pedagogica.
Arriva probabilmente al momento opportuno nelle nostre sale il film di Graziano Diana e Giancarlo De Cataldo incentrato sulla figura umana e politica di Sandro Pertini, Presidente della Repubblica dal 1978 al 1985.
“Pertini – Il combattente” è un documentario semplice, lineare, leggero e godibile.
De Cataldo si ritaglia il ruolo di narratore, per spiegare a un gruppo di ragazzi di oggi chi è stato il presidente più amato dagli italiani, dalla giovinezza alla carriera politica. A questo momento didattico seguono interviste a personaggi celebri del mondo dello sport, dei media e della politica, che hanno avuto modo di conoscerlo personalmente.
Sandro Pertini è stato un giornalista, un socialista, un partigiano, un uomo che ha vissuto sempre seguendo i propri ideali. “Non può esserci libertà senza giustizia sociale. Non può esserci democrazia senza giustizia sociale”, amava ripetere.
Da giovane, Pertini fu pacifista e non esitò ad attaccare le posizioni interventiste all’epoca del primo conflitto mondiale. Quando fu chiamato alle armi, comunque, non esitò. Iscritto al partito socialista in seguito all’assassinio di Matteotti, rientrò in Italia nel 1929, fu arrestato, e condannato prima alla reclusione e poi al confino. Solo nel 1943, alla caduta dal regime, venne liberato e contribuì alla lotta contro i nazifascisti e alla liberazione.
“È nostro dovere svuotare gli arsenali e riempire i granai”, furono le sue parole al momento dell’insediamento come Presidente della Repubblica, le parole di un uomo che conosceva bene la guerra e le privazioni.
Da vecchio partigiano comprese l’urgenza di avvicinarsi ai giovani, ai ceti più poveri ed emarginati della popolazione. E non ebbe mai remore a denunciare la corruzione e l’inadeguatezza della classe politica.
Il pericolo per un politico è quello d’innamorarsi del potere, dei privilegi e delle auto blu. Io dico con fermezza che mai e poi mai potrei rimanere seduto su questa poltrona sapendo che alcuni miei colleghi o stessi compagni fossero avvezzi a tali disonestà. Un politico deve agire sapendo bene d’avere sempre pronte le valigie e una lettera di dimissioni già firmata in tasca.
Quanto ci sembrano distanti, alla luce della politica di oggi, delle parole come queste?
Ma Pertini fu anche il Presidente del Mondiale di calcio dell’82 e della celebre partita di scopone in aereo con Zoff, Bearzot e Causio; fu il primo Presidente a esporsi attraverso i media, partecipando all’incidente di Vermicino (1981), alla strage di Bologna (1980), al terremoto dell’Irpinia (1980). Divenne così tanto un’icona che cantanti celebri – da Toto Cutugno ad Antonello Venditti – lo citarono nelle strofe delle loro canzoni.
Il documentario di Diana e De Cataldo sarebbe risultato più efficace se fossero stati selezionati come giovani uditori ragazzi davvero “ignoranti” sulla figura di Pertini, così da rappresentare al meglio il vuoto moderno, e se comunque fosse stato dato loro maggior peso.
La figura di Perini, soprattutto sul versante politico, risulta forse delineata in modo troppo buonista, ma quanto meno senza mai sfociare nella mera celebrazione acritica.
“Pertini – Il combattente” è capace di regalare sincere emozioni, sorrisi e amare riflessioni su quanto oggi non esistano personalità politiche neanche lontanamente paragonabili alla statura morale e intellettuale di quelle del passato.
Il biglietto da acquistare per “Pertini – Il combattente” è:
Nemmeno regalato. Omaggio. Di pomeriggio (con riserva). Ridotto. Sempre.