“Oh mio Dio!”: un progetto bizzarro ma efficace nel raccontare l’Italia

E se Gesù Cristo tornasse sulla Terra, per predicare contro i vizi e i peccati della Roma di oggi?

Un film di Giorgio Amato. Con Carlo Caprioli, Anna Maria De Luca, Stefano Fregni, Giulia Gualano, Alessio De Persio. Commedia, 96′. Italia, 2018

Nel giorno di Natale la santa messa viene bruscamente interrotta da un uomo con una tunica rossa che asserisce di essere il figlio di Dio, sceso nuovamente dal cielo per rimproverare l’umanità di aver disatteso il suo comandamento più importante: “Amatevi l’un l’altro come io ho amato voi”. Da quel momento questa figura cristica si aggirerà per la Roma del 2016 cercando i suoi apostoli, e li troverà nei luoghi più disparati. Non mancano l’incontro con un’aspirante ballerina di nome Maddalena e la testimonianza della madre dell’uomo, che racconta di come suo figlio fosse straordinario fin da piccolo. Il tutto viene filmato da due cameraman che non vedremo mai, ma che hanno il compito di documentare l’intera vicenda.

 

Il 2018 è senza dubbio l’anno dei grandi e inaspettati ritorni… quanto meno a livello cinematografico! A febbraio lo spettatore ha visto piovere dal cielo il Duce, Benito Mussolini, splendidamente interpretato da Massimo Popolizio; adesso è niente meno che Gesù Cristo a sfilare per le strade della Roma contemporanea.

“Oh mio Dio!” è il quarto lungometraggio del regista sardo Giorgio Amato, probabilmente il più povero dal punto di vista economico, ma il più ambizioso e provocatorio per sceneggiatura.

Se un uomo si presentasse come il Messia redivivo, lo prenderemmo semplicemente per pazzo e chiameremmo il 118? Eppure le Sacre Scritture stesse parlano del ritorno di Cristo (parusia), come sottolinea lo stesso Amato nelle note di regia.

“La curiosità sul tema è nata un po’ per caso, molti anni fa, durante un corso di sociologia delle religioni all’università. Era dai tempi del catechismo che non avevo a che fare con la religione. Prima di allora nessuno mi aveva mai parlato del possibile ritorno di Gesù. Eppure nei Vangeli se ne parla in diversi punti”.

Da qui il bisogno di sceneggiare questo originale e curioso mockumentary che non è un film religioso e, siamo certi, non lascerà il pubblico indifferente.

“Il mio intento non era quello di fare un film teologico e ortodosso sulla vita di Gesù – ha spiegato Amato in conferenza stampa -, piuttosto di mostrare come anche le persone che si professano credenti siano capaci di atti di violenza e intolleranza, magari proprio usando la religione come scusa”.

Un film che racconta con stile e linguaggio semplice ma profondo e attraverso una prospettiva autentica le contraddizioni e il decadimento morale della nostra società. Usando la nuova venuta di Gesù Cristo (Caprioli) a Roma.

Le figure femminili di Maria (De Luca) e della Maddalena (Gualano) risultano molto lontane da quelle classiche, modernizzate e capaci di impersonare i dubbi e le paure comuni a tante donne moderne. La prima deve affrontare l’arrivo di un figlio inatteso – evento che porterà alla fine del suo matrimonio -, la seconda le conseguenze di una relazione clandestina con un politico sposato.

“Oh mio Dio!” spiazza di continuo il pubblico, alternando momenti comici ad altri drammatici, anche grazia all’uso delle candid camera, in cui finzione e realtà sono mescolati in modo armonioso.

Carlo Caprioli regala una performance sontuosa, dando prova di talento, carisma, presenza scenica ed esperienza nel calibrare i toni e gli stili a seconda del momento. Si nota la formazione teatrale dell’attore, che insieme al resto del cast ha dato una marcia in più al film.

Magari quell’uomo, abbandonato dai discepoli dopo un’ingiusta condanna per droga e poi morto di stenti e di freddo, non era Gesù, ma altrettanto positivo era il suo messaggio: il regno dei cieli potrebbe esistere sulla terra, se solo l’uomo seguisse gli insegnamenti del Messia e non cadesse vittima di vizi e peccati, per perseguire il suo interesse personale.